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Il Kanun rielaborato da Gjeçov


Il fatto che il Kanun di Lek Dukagjini non sia stato concepito come codice si “diritto vivente”, ma come raccolta di tradizioni superate, rafforza l’idea che l’opera di Gjeçov nasca come opera antiquaria e memoralistica, scevra da qualsiasi utilizzo pratico.
Pur apparentemente presentandosi come uno studio, anzi come lo studio del diritto consuetudinario albanese, il Kanun rielaborato da Gjeçov si può principalmente considerare un’opera letteraria, e solo secondariamente un’opera giuridica.
Gjeçov rielaborò ciò che gli veniva narrato dagli anziani contadini albanesi, cercando di raccogliere tutti questi elementi all’interno di una struttura unitaria.
Il Kanun è così opera di Gjeçov, nel senso che fu lui a dargli non solo veste scritta, ma anche veste unitaria, unificando le consuetudini albanesi e dettando le regole di una uniformazione della lingua albanese settentrionale.

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