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Il significato della besa nel Kanun: la storia del cacciatore e il drago


Per comprendere il significato della besa, nonché le sue implicazioni morali e giuridiche, si può analizzare la fiaba intitolata La figlia del sole e della luna.
La fiaba narra delle sventure di un uomo, un cacciatore che, per amore di una donna trasgredisce al comando di non recarsi in un luogo maledetto sede di un potente drago.
Il cuore della fiaba è l’incontro tra l’uomo e l’essere soprannaturale che lo minaccia di morte.
L’ultimo desiderio del condannato a morte è quello di recarsi dalla propria famiglia per dare l’ultimo saluto ai propri congiunti.
Alle rimostranze del drago, indeciso se concedere tale permesso al cacciatore, l’uomo risponde dicendo: “mi impegno con solenne giuramento a ritornar da te, farò con te un vero e proprio patto e prenderò a testimonianza delle mie parole il signore del cielo e della terra”.
Il cacciatore, alle obiezioni del drago: “cosa mi dai perché ti lasci andare?” risponde risoluto: “ti do la mia besa”.
La fiaba specifica che il giovane diede la sua besa al drago e quindi ridiscese dalla montagna.
Nella fiaba, interrogato sul perché non possa sottrarsi al destino, il cacciatore risponde: “ho dato la mia besa al drago e non posso venire meno alla mia parola. Meglio morto che tradire la besa”.
Il protagonista torna dopo il periodo accordato, con grande meraviglia dell’essere soprannaturale, che gli accorda salva la vita proprio in virtù della sua fedeltà al giuramento dato.

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