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La scienza del diritto comparato: la funzione della conoscenza per il comparatista


La prima fondamentale funzione è tipica di ogni scienza, ed è assai felicemente espressa da alcuni tra i padri fondatori della moderna scienza comparatistico: “gli interessi immediati del comparatista sono interessi di conoscenza pura”; “la migliore conoscenza dei modelli deve essere considerata come lo scopo essenziale e primario della comparazione intesa come scienza”; “il compito della comparazione giuridica, senza il quale essa non sarebbe scienza, è l’acquisizione di una migliore conoscenza del diritto.
Non si può, crediamo, non concordare con l’approccio teso a porre l’acquisizione di nuova conoscenza come compito essenziale e primario del diritto comparato.
Vogliamo tuttavia sottolineare “essenziale e primario”, non necessariamente esaustivo.
Per quanto ci riguarda, privilegiamo l’approccio metodologico che vede la comparazione come strumento di politica del diritto e a collocare il dato giuridico in un più ampio contesto culturale, alle prospettive di riforme nell’ambito dei singoli ordinamenti e alla ricerca del modello migliore.
In questa prospettiva, quello della conoscenza è il presupposto imprescindibile di una ricerca volta a scelte di valore, le quali sono dunque il risultato naturale e non meramente eventuale della comparazione.

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