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Controllo sostanziale delle dichiarazioni dei redditi: art.37

Il primo comma fa riferimento al controllo sostanziale della dichiarazione: le dichiarazioni sono oggetto di controllo da parte dell’amministrazione sulla base di criteri selettivi indicati anno per anno dal ministero delle finanze. Non c’è, né ci può essere un controllo di carattere sostanziale, il controllo sostanziale è molto delicato, non raggiunge neanche l’1/1,5% delle dichiarazioni presentate dai contribuenti. Ecco perché all’inizio di ogni anno solare il dipartimento delle finanze concorda dei criteri selettivi sui cui l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza devono sviluppare i controlli nell’anno, vengono quindi indicate specifiche categorie di contribuenti, anche sulla base degli studi di settore. Esempio quest’anno controlliamo gli avvocati matrimonialisti, oppure i penalisti.
C’è quindi una tendenziale verifica in ordine a queste categorie, ma ciò non esclude affatto che l’ufficio dell’amministrazione non possa fare accertamenti nei confronti di chiunque sulla base di dati e notizie da lei raccolte o fornite dalla guardia di finanza. Il problema maggiore riguarda gli accertamenti dei redditi di lavoro autonomo e i redditi di impresa.
Il controllo è sostanziale perché va a verificare voce per voce la dichiarazione dei redditi, quindi ad esempio nel caso di reddito di lavoro autonomo o di impresa, si vanno a verificare le poste contenute nei singoli righi della dichiarazione e per il reddito di impresa bisogna andare a vedere il conto economico.
COSTI DI REGIA : costi che vengono addebitate alle società controllate dalla casa madre.

Tratto da DIRITTO TRIBUTARIO - CORSO PROGREDITO di Valentina Minerva
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