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Legge 10 ottobre 1990 n°287 – norme per la tutela della concorrenza e del mercato.

Art. 2 : vieta le intese
Art. 3 : vieta abuso di posizione dominante
Art. 6 : vieta le concentrazioni.
ART. 2
COMMA 1 : sono considerate intese, gli accordi o le pratiche concordate tra le imprese,consorzi, associazione d’imprese od organismi similari.
COMMA 2 : sono vietate le intese tra imprese che abbiano per oggetto quello di impedire, restringere o falsare in modo consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante. Le pratiche vietate che indicano che l’impresa è fraudolenta sono :
4. fissare prezzi di acquisto di vendita o altre condizioni contrattuali in modo diretto o indiretto;
5. impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, gli investimenti, lo sviluppo tecnico o il progresso tecnologico;
6. ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento;
7. applicare, nei rapporti commerciali con altri contraenti, condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti cosi per determinare ingiustificati svantaggi alla concorrenza;
8. subordinare la conclusione dei contratti all’accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari che non hanno alcun rapporto con il contratto stesso.
COMMA 3 : le intese vietate sono nulle ad ogni effetto
ART. 3
Abuso di posizione dominante.
9. Imporre direttamente o indirettamente prezzi di acquisto o di vendita ingiustificatamente gravosi
10. Impedire o limitare la produzione di sbocchi o accesso al mercato o sviluppo tecnico.
11. Applicare nei rapporti commerciali, condizioni diverse per prestazioni identiche
12. Subordinare la conclusione dei contratti all’accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari che non hanno alcun rapporto con il contratto stesso.
Nell’art. 2 si vieta l’accordo fra imprese mentre qui è una singola impresa che esercita il potere.
ART. 6
Nelle operazioni di concentrazione soggette a comunicazione, l’autorità valuta se queste operazioni sono in grado di rafforzare o costituire una posizione dominante. Tali operazioni devono essere valutate tenendo conto della posizione di mercato delle imprese, della capacità dei fornitori etc…
Chi può attivare un procedimento contro queste forme:
L’Autorità Garante della concorrenza del mercato. In Italia seguendo il modello mondiale (ma non di tutti i paesi) si è scelto di avere autorità amministrative indipendenti cioè che non rispondono al potere politico, non sono organismi ministeriali. Questi organismi comunque rispondono al parlamento. La relazione annuale viene fatta al parlamento e non al governo e i presidenti delle camere decidono sulla nomina dei membri.
L’illegalità per se fa scattare la condanna delle autorità.
L’esplosione di interesse per la regolazione è emersa in seguito ai processi di liberalizzazione e de-regolazione di molteplici settori di attività economica. I settori economici che sono stati liberalizzati sono state le telecomunicazioni, energia elettrica, le poste, attività di trasporto.
Questi settori prima erano monopolistici perché alcuni segmenti di queste attività si caratterizzano per il fatto di essere monopolio naturale cioè un monopolio in cui una sola impresa può efficientemente fornire un mercato.
Una classica struttura che non è duplicabile per esempio sono le ferrovie e la rete dell’Enel. Si potrebbero duplicare ma ci sarebbero sprechi di risorse, quindi è meglio che ci sia un monopolio naturale piuttosto che sprechi.
La risposta fu quindi quella di rendere determinate imprese come pubbliche.
In questi ultimi anni il tema della regolazione è diventato parte dell’agenda politica. È diventato un tema molto caldo perché si è scelta la strada di liberalizzare il mercato; un pezzo di queste attività è usato da tutti e quindi si pone un problema.
La regolazione c’è sempre stata, ma non si presta molto attenzione a questa dimensione della politica pubblica (politica microeconomica), anche se è importante, perché sono numerose le situazioni in cui i mercati falliscono.

Tratto da ECONOMIA INDUSTRIALE di Valentina Minerva
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