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Saggio di profitto medio di un sistema economico nella teoria di Karl Marx

Da questo rapporto si può determinare qual è il profitto riferito a ciascun settore:
π (c1 + v1)    ;    π(c2 + v2)    ;    π(c3 + v3)
Questi tre ammontare di profitto rappresentano una redistribuzione di s1, s2, s3.
MODO IN CUI SI FORMA IL PREZZO DI PRODUZIONE DELLE 3 MERCI E MODO IN CUI SI FORMA IL VALORE DI SCAMBIO UNA VOLTA CHE IL PLUSVALORE È STATO REDISTRIBUITO.
C1 + V1 = π (c1 + v1) : prezzo produzione merce 1
c2 + v2 = π (c2 + v2) : pm 2
c3 + v3 = π (c3 + v3) : pm 3
questo prezzo di produzione indica l’uniformità del saggio di profitto.
Marx chiama queste equazioni trasformazioni dei valori dei prezzi di produzione, cercando di spiegare in che modo si determina la valutazione delle tre merci in un’economia capitalista.
Per valutazione si intende valore di scambio tra le merci.

OSSERVAZIONI

Secondo Marx i pm1 , pm2, pm3, sono grandezze derivanti dai valori, che sono le grandezze che Marx considera naturali, ovvero che possono essere osservate).
La trasformazione dei valori in prezzi tiene conto del capitale variabile.
Il volume complessivo dei profitti corrisponde al plusvalore complessivo.
I valori complessivi delle merci prodotte corrispondono alla somma della valutazione complessiva delle merci.
Il saggio di profitto è differente tra i vari sistemi produttivi perché il capitalismo altera i rapporti di scambio delle merci, che si ottengono dalla distribuzione dei prezzi di produzione di esse.


Marx deve spiegare perché i saggi di profitto sono diversi.
Smith direbbe che sono diversi perché nel sistema economico si è verificato un incremento di flussi di capitale vero il settore III.
Marx invece ritiene che in un’economia capitalistica si determina una distorsione, perché le merci non si scambiano sul mercato secondo i valori marxiani, ma per valutazioni funzionali al conseguimento del saggio di profitto uniforme.
Per questo Marx calcola un SAGGIO DI PROFITTO MEDIO, che diventa il saggio di profitto uniforme di un sistema economico capitalistico.
πi = si / ci + vi    =    200 / 375 + 300 = 29.62%
Marx ritiene che questa sia la conseguenza della redistribuzione del plusvalore, per questo bisogna calcolare il plusvalore che permette di avere un saggio di profitto medio.
NOTARE CHE:
- PROFITTI TOTALI = PLUSVALORE TOTALE = 200
- SOMMA DEI VALORI DI MARX = SOMMA DEI PREZZI = 875
- NON SONO SODDISFATTE LE CONDIZIONI DI RIPRODUZIONE SEMPLICE
Il totale delle righe è difforme dal totale delle colonne, quindi le valutazioni delle merci sono difformi, questo significa che è stata introdotta una controindicazione. Il sistema di valutazione è quindi incoerente al suo interno.
La mancata quadratura può essere espressa in termini generali:
i prezzi di produzione sono diversi dalla valutazione in termini di valori del capitale costante dei beni salario e dei beni di lusso.
π(c1 + v1)    ;  π(c2 + v2)    ;    π (c3 + v3)
C1 + V1 = π (c1 + v1) : prezzo produzione merce 1
c2 + v2 = π (c2 + v2) : pm 2
c3 + v3 = π (c3 + v3) : pm 3
pm1 : c1 + c2 + c3
pm2 : v1 + v2 + v3
pm3 : π(c1 + v1 + c2 + c2 + c3 + v3) = s1 + s2 + s3
I valori sono diversi dai mezzi di produzione, questo vuol dire che è stata introdotta un’incoerenza, perché è stato adottato un procedimento di trasformazione troppo semplice, che si limita a ridistribuire il plusvalore, lasciando capitale costante e capitale variabile nei valori precedenti.
In questo modo si sommano valori con profitti riferiti a un sistema diverso. Per questo bisogna trasformare in valutazioni anche gli elementi del capitale costante e del capitale variabile.

Tratto da ECONOMIA POLITICA I di Valentina Minerva
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