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Distinzione tra costi variabili e fissi

Distinzione tra costi variabili e fissi

Distinguere i costi variabili dai costi fissi permette di redigere il conto economico di contribuzione.
MOD : manodopera diretta
CED : costi elaborazione dati
RISULTATO OPERATIVO AZIENDALE : quanto rimane dalla vendita dei prodotti dopo aver coperto i costi fissi specifici e comuni.
MdC II – CF comuni
Viene utilizzato un CONTO ECONOMICO DIRECT COSTING EVOLUTO
DIRECT COSTING significa che alle linee di prodotto vengono attribuiti solo i costi direttamente riferibili. I costi comuni non vengono ripartiti, ma sono tenuti a livello globale, aziendale.
EVOLUTO perché si opera una prima distinzione tra CV e CF, evidenziando il MdC I dato da P – CV unitari. Fino a questo punto si realizza un normale CE DIRECT COSTING.
Operando un’ulteriore distinzione nei CF, dividendoli quindi in specifici e comuni, si ottiene un secondo risultato a livello di singola linea di prodotto il MdC II. Possono però essere attribuiti a ciascun prodotto solo i costi specifici e i costi variabili. I costi comuni no.
MARGINE DI CONTRIBUZIONE DI II LIVELLO
MdC I tot – CF specifici
Permette di coprire i costi fissi comuni. Ovviamente per farlo deve essere maggiore dei costi fissi comuni.
Il contributo offerto dai singoli prodotti alla copertura dei costi aziendali, può essere individuato attraverso:
- MdC I : per i costi fissi
- MdC II : per i costi comuni

Tratto da PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO di Valentina Minerva
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