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Elementi germanici nel latino e nell'italiano

Inizialmente il latino era più importante: tutti i germanici sapevano il latino, quasi mai viceversa. Il centro principale era la valle del Reno, dove c’erano anche resti di popolazioni celtiche.
Tracce dell’amministrazione romana nella toponomasticaKoln per Colonia – nella monetazione – Munze per moneta – nelle leggi – ant. Alto tedesco kosa per causa- nelle strade – ted strasse per via strata - .
Il contrario è invece raro: alces (alce), ganta (oca), vanga (vanga), melca (latte acido), sapo (sapone), urus (bue selvatico), ma non resistono quasi mai.

Romania

Perché non ci sono elementi antichi germanici in Romania? Gli elementi penetrati nel latino prima del III sec sono pochi, e non riescono a diffondersi in Romania prima che questa venga abbandonata da Aureliano nel III sec.
Quando si trova una parola germanica diffusa in tutte le lingue romanze si possono fare due ipotesi:
1)    la parola è stata tramandata in latino volgare e poi tramandata con il resto
2)    prestiti indipendenti (per la Spagna da visigoti, per Itala da goti o longobardi…)
a volte però la parola è entrata in una lingua romanza e poi si è irradiata alle altre: le parole franconi sono state importate dai Franchi, ma arrivano tramite il Romanzo francese, non direttamente dal francone germanico.
Es. il francone gard dà l’antico francese jart, jardin. La palatalizzazione ga>ja è normale solo nel galloromanzo e in ladino, per cui sia l’italiano giardino, che lo spagnolo jardin, e portoghese jardim devono venire dalla Francia tramite il galloromanzo.

Principi di POGATSCHER

Principi di POGATSCHER per determinare carattere el. germanici nelle lingue romanze:
1)    quando la parola germanica si trova in TUTTE le lingue romanze occidentali, ma non si può provare che venga dal gotico per ragioni fonetiche dallo spagnolo e portoghese, allora questa parola probabilmente è già entrata nel LATINO VOLGARE. – oppure origine sveva –
Spagnolo fieltro ha una e breve, mentre feltro, feutre (fr), feltro (port) hanno e chiusa. Perché non può essere una parola gotica? Perché da una forma in ie.
2)    quando la parola germanica si trova in TUTTE le lingue romanze occidentali ma per ragioni fonetiche non si può pensare ad un'UNICA fonte latina si può supporre che si tratti di prestiti indipendenti.
Dal tedesco sporn si può pensare che derivi sperone (it), éperon (fr), espuera (sp),  espora (port) invece le forme iberiche derivano dal gotico spaura, e quelle gallo romanze dal francone sporo.
3)    Nella penisola iberica bisogna tener conto del Visigoto, del Vandalo (ramo germanico orientale) e dello Svevo (germanico occidentale). Per l’Italia bisogna considerare il Gotico, il Longobardo e solo dopo il francone (tenendo presente che la maggior parte delle parole arriva dal galloromanzo). In Francia soprattutto del Francone e solo dopo del Burgundo.
Altre lingue cositutiscono dei sostrati minori o adstrati, come il Nordico (parlato dai Normanni): alcune parole arrivano nel francese, anche se qualche volta per mediazione dell’inglese.

Elementi germanici in italiano

Primo superstrato rappresentato dagli OSTROGOTI (494-555) ma i vinti restano e si fondono con la popolazione.
Tracce nella toponomastica: Goito (Mantova), Godo (Milano), Vico Alais (Lucca), Camapalano (Verona, da campus Walani), Rovigo. Anche alcuni toponimi in –engo: Marengo, Buttanengo.
Tra le parole: nudo, da blauths che porta al ven. bioto, long. e piemont. biot.
Briglia, da brigdil; fiasco da fiascone, accrescitivo di flasko.
veneto skitar, cioè il cacare squacquerato dei polli, da skeitan.
Non una parola riflette la vita delle classi superiori, la maggioranza delle poche parole resta nei dialetti (soprattutto veneto, e province Cremona e Brescia) ma poco nella lingua nazionale.
Il LONGOBARDO è un dialetto germanico poco conosciuto: sembra appartenere al gruppo occidentale, congiunto con il sottogruppo anglo-frisone. La loro patria primitiva fu forse nella regione dell’Elba e la lingua si modificò con le migrazioni ad est, quando nel Norico e nella Pannonia vivono a contatto con popolazioni di ceppo alto tedesco (partecipano alla seconda Lautverschiebung).
Che cosa si intende per seconda Lautverschiebung? Le occlusive sorde P T K intervocaliche diventano FF, ZZ ( e poi SS) CH. Ad esempio eat inglese diventa ezzen poi essen in tedesco
I Longobardi scendono poi in Italia e vi restano fino al 774, contrastati solo da Bisanzio (esarcato e pentapoli) e dalla Chiesa. Esercitano il loro dominio da conquistatori, secondo il sistema delle fare che ricorre spesso nei toponimi: farra d’Alpago (Belluno), Fara Vincentino, Fara in Sabina (Rieti)..
-    da auja, pianura, Olgia (Novara), Olgiate (Mi)
-    da berg, monte, Valperga (To), Valdiperga (Pi)
-    da braida pianura, Braida (Tr, Ud, Modena), Breda di Piave (Tv), Brera (Mi)
-    da gahagi steccato, Gaggio, Gazzo, Gazzuolo (Piemonte e LObardia) Caggio, Cafaggio (toscana)
-    da gastald, amministratore pubblico, Galstaldi (To)
-    da haribann bando, Erbanno (Br)
-    da skuldaiso giudice, casale di scodosia (Padova)
Alcuni termini, come faida o guidrigildo cadono rapidamente in disuso e sono sostituiti dai termini dell’amministrazione franca.
Frequente è il suffisso in –engo e –ingo: Massalengo (Mi), Pastrengo (Vr).
Molti anche i toponimi derivati da nomi personali, e i nomi diventati cognomi: Baldo (Vr), Baldi, Baldini. Baudi (To) e  Berto che vive nei nomi personali e nei cognomi Berti, Bertoni, Alberti, Albertazzi.
Alcuni toponimi hanno un nome composto da un parte romana e un nome di persona longobardo: Campaldino (Ar), CAstellinaldo (Cn), Montevarchi (Ar), Albenga (Sa), Garlenda (Sa).
Nel complesso i nomi longobardi si sono diffusi più di quelli ostrogoti, soprattutto nelle aree di dominazione. Es. stamberga, in origine casa di pietra, si differenza dalla capanna di legno.
A volte una parola modifica il suo significato: spehon restringe il suo significato a spiare.
I prestiti longobardi che riguardano le armi sono pochi: da stral strale, da spalt spalto.
Nei nomi che riguardano la casa: balk da cui balcone,  palk da cui palco, bank da cui banca, pank da cui panca, skranna da cui scranno, bredel da cui predella.
Alcuni aggettivi, da bald si ha baldo, da blauz l’emiliano bioz, nudo.
Altre parole restano nel linguaggio letterale, come fio in origine bestiame.
La colonizzazione dei Baiuvari è importante perché porta lentamente alla colonizzazione dell’Alto Adige. Questo flusso di tedeschi parlanti dialetti bavaresi formano le oasi tedesche del Trentino, dei sette comuni del Vicentino e dei tredici comuni del Veronese.

Tratto da LE LINGUE ROMANZE: INFLUENZE E PRESTITI di Federica Maltese
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