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La dimensione della cura dell'Handicap

E’ cura tutto ciò che contribuisce ad alimentare il legame, mentre i suoi opposti (trascuratezza), segnalano un fallimento nel delicato processo di consolidamento dei vincoli tra soggetti. La dimensione della cura include aspetti di dono e gratuità, accanto agli aspetti de debito e obbligatorietà (Godbout, 1992).

La dimensione della cura dovrebbe fare da sfondo agli interventi riabilitativi in ciascuno dei tre livelli:
* Primo livello: attività finalizzate a mantenere il paziente al più alto gradi autosufficienza; la cura emerge nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata o nelle strutture di residenziali di natura socio-assistenziale.
* Secondo livello: attività tendenti a ridurre le conseguenze delle menomazioni che l’individuo ha riportato; la cura emerge nella fase acuta nelle strutture ospedaliere, mentre nella post acuta, nelle strutture a lunga degenza o ambulatoriali.
* Terzo livello: attività volte a ridurre le conseguenze di specifiche e gravi menomazioni causate da eventi patologici; in tale livello la dimensione della cura deve essere maggiormente rilevante, ad esempio tramite la “tutela a vita” di soggetti non autosufficienti o a responsabilità minimale, a causa di gravi eventi patologici o traumatici. Proprio qui, dove l’intervento riabilitativo ha minori possibilità, l’intervento dovrebbe avere la dimensione del “prendersi cura”.

Tratto da CLINICA PSICOLOGICA IN SINDROMI RARE di Beatrice Segalini
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