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La disciplina dell’acquisto intracomunitario


La disciplina dell’acquisto intracomunitari risulta particolarmente complicata; è sufficiente enucleare i principi generali che ad essa presiedono:
a. l’unicità del territorio doganale ha provocato l’abolizione di tutti i controlli di natura fiscale alle frontiere degli Stati membri;
b. tali scambi non integrano, pertanto, gli estremi dell’esportazione o dell’importazione, siffatti concetti essendo oggi limitati movimenti di merce con i Paesi terzi, al punto che l’acquisto intracomunitari integra un’operazione imponibile assolutamente innovativa ed atipica;
c. le cessioni di beni effettuate nei confronti di cessionari che non rivestono la qualifica di soggetti passivi di imposta sono sottoposte a tassazione nello Stato membro di origine;
d. le cessioni di beni effettuate nei confronti di soggetti passivi d’imposta non sono considerate imponibili per il cedente e sono sottoposte a tassazione nello Stato membro di destinazione.
In tale ultima ipotesi è prevista una laboriosa serie di adempimenti formali necessari a consentire il passaggio dal soggetto passivo di uno Stato a quello di altro Stato e, allo stesso tempo, a mantenere il bene nel circuito impositivo.
Da ultimo, si segnala che in materia di scambi intracomunitari è prevista una serie assai complicata di obblighi formali ulteriori rispetto a quelli ordinari.

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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