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Novalis - Cristianità o Europa

Composizione e storia dell'edizione

Nel 1799 Schleiermacher pubblica i discorsi sulla religione. Tra l’ottobre e il novembre Novalis lo legge al circolo dei romantici a Jena. Schelling ci scrive sopra un parodia satirica, Goethe si esprime contro la pubblicazione.
Nella prima edizione delle opere postume di Novalis si pubblicano solo passi scelti, e il testo completo appare solo nella quarta edizione.
Anche il titolo non è sicuro, Novalis stesso accenna all’opera con il nome di “Europa”.
L’opera come appare nel 1826 influenza le tendenze neocattoliche dell’epoca e i tentativi restauratori di Metternich.

Il piano di lavoro

Punto di partenza è il momento storico politico: il 1799 è l’anno della coalizione contro Napoleone, ora in Egitto. Si parla, a partire da Kant, di pace, non per un singolo stato,ma per tutta l’Europa. I suoi studi storici, il suo atteggiamento positivo nei confronti del Cristianesimo e i discorsi di Scheleiermacher portano a vedere nel Papato e  nella missione spirituale ad esso affidata l’elemento della rigenerazione dell’Europa.
Nel Medioevo vede la fioritura del primo senso religioso che, affievolitosi nel passato sembra ora destinato ad una rinascita.
Ma il Papato è in rovina:le truppe francesi depongono Pio VI e morto lui impediscono la rielezione di un altro papa.
A partire dalla difficile situazione contemporanea Novalis ripercorre la storia d’Europa, dai tempi aurei fino alla Riforma.
Nella seconda parte mostra il suo atteggiamento nei confronti della Rivoluzione e della repubblica: non possono essere eliminate dalla storia e nel carattere repubblicano della gerarchia crede di trovare una forma statale in grado di ristabilire l’equilibrio tra gli stati.

L’interpretazione tipologica della storia

Lo storico ricerca momenti simili e li interpreta tramite l’analogia (Lessing).
Lessing parla di verità rivelate e verità razionali in interrelazione tra loro. Le verità rivelate hanno svolto in passato,e anche ora, una funzione storica: servono da stimolo alla ragione umana,per spingerla a formarsi idee proprie. (vecchio testamento – Nuovo testamento).
Il passato porta in sé i germi del futuro, lo prefigura.  Visione teleologica, che in Lessing rimane nell’ambito della teologia, mentre per Novalis si estende alla storia.
Vede nei Francesi di oggi gli Ebrei di allora.
Influenza degli studi di Brown, per cui malattia è causata da squilibrio tra eccitabilità interiore e stimoli esterni.

La storia come Vangelo e lo storico come Profeta

Scopo della storia è l’annuncio di ciò che verrà. Non richiede allo storico obbiettività  e distacco nell’esposizione: i dati storici sono semplificati e modificati, soprattutto per i tempi mitici del Medioevo: è un’immagine ideale, un’Europa unificata a livello spirituale.
I rapporti temporali sono sfumati , non ci sono riferimenti precisi a date o persone: si nomina Lutero e Robespierre, ma i Gesuiti, cui pure è dedicato un lungo passo, non sono nominati,così come indirettamente sono citati Schleiermacher, Fichte, Schelling, Werner, Goethe, Kant.
L’Europa è storia del senso del sacro e della sua controparte.
L’organo sacro è posto nel nell’intimo dell’uomo, nel cuore; è un organo percettivo metafisico, che garantisce una conoscenza più approfondita del mondo terreno. Consente di scoprire l’aspetto morale dell’universo che rivela l’ordine interiore, il senso nascosto del mondo.
La storia intesa come senso religioso si può suddividere in un età dell’oro (Medioevo mitico), nella Controriforma e in un’epoca nuova di cui si scorgono i segni.
Questi periodi positivi si alternano con tempi oscuri, come la Riforma protestante, l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese.

Un discorso

È un dramma in forma di monologo, tramite la concatenazione di pensieri si giunge ad uno scopo determinato.
1.    i  tempi veramente cattolici (alto medioevo);
2.    il declino (basso medioevo)
3.    la riforma come rivoluzione
4.    il vano tentativo di rigenerazione dei Gesuiti (controriforma)
5.    illuminismo
6.    i tempi sovvertitori dello stato
7.    la venuta dell’epoca nuova
il monologo occupa 11 paragrafi, il dialogo fino al ventesimo. Lo storico diventa oratore, con l’entusiasmo del profeta.
Il tempo ideale è poesia pura, di livello intermedio il paragrafo dedicato ai Gesuiti, dopo l’Illuminismo torna ad essere poetico.

Una  predica

La verità di quanto detto si basa sulla Scrittura, elemento comune di fede tra il predicatore e la comunità. Novalis introduce egli stesso un testo sacro sulla cui base compiere il suo annuncio: tale testo è la parte iniziale dell’Europa.  Affermazioni rassicuranti ed incoraggianti, così l’ascoltatore sospende il giudizio e accoglie con fede e devozione quanto esposto.
Lo stile agiografico iniziale concepito in modo da introdurre autorità  alle argomentazioni e al modo di procedere dell’oratore.
Novalis instaura un rapporto di complicità e costituisce nel corso delle lettura una comunità.
Poi c’è l’omelia vera e propria. Numerose immagini e metafore cristiane.
Due linee di sviluppo:quella negativa è caratterizzata dall’indebolimento religioso nella Riforma e dall’irreligiosità dell’Illuminismo. La cultura è vuoto sapere e materialismo ateo. Viene meno l’unità Europea, che culmina con la Rivoluzione.
Lo sviluppo positivo è rappresentato dai Gesuiti, che ricostituiscono la cultura ad un livello superiore. L’ultima parte si conclude con l’invocazione rivolta alla speranza verso una nuova età dell’oro, in una specie di entusiasmo religioso.  
La religione è la vera forza fondatrice dell’unità e della totalità che offre al finito la possibilità di accedere all’infinito.


Illusione drammatica di una  predica

Studi di Saul. Lo storico deve essere attento a creare per mezzo di una buona prosa storica un’illusione drammatica, ricreando gli eventi nell’immaginazione del lettore, fornendogli una sorta di memoria privilegiata.
È quasi un testimone degli eventi narrati. L’oratore risulta essere un attore che recita la parte di un sacerdote.
La storia possiede una libertà interiore profetica: facendone esperienza il lettore potrà capire che futuro e passato, favola e storia, ideale e reale si integrano.
Questo procedimento consente a Novalis di mostrare al lettore l’ordine interno delle cose, l’ordine interiore spirituale , la continuità del processo storico ancora non compiuto.
Il rinnovamento  del mondo non può essere realizzato dall’esterno,dalla politica, ma dall’interno, nell’uomo, come trasformazione interiore e rivoluzione spirituale.

Tratto da NOVALIS di Federica Maltese
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