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Novalis - Enrico di Ofterdingen

Genesi dell'opera

Incompleto per la morte dell’autore, nelle intenzioni di Novalis, Enrico di Ofterdingen è un 'opera che racchiude in sé i principi di un’intera biblioteca e ossa essere indicativo del clima culturale di una nazione nei suoi anni di transizione dal finito all’infinito. Contrapposta al romanzo di Goethe.
Prevede la divisione in due parti: nella prima il protagonista maturerà e farà esperienze, nella seconda sarà finalmente glorificato come poeta.

Temi e spunti dell'opera

Il tema dominante è il viaggio iniziatico alla ricerca di se stessi. Si ispira alla figura di un trovatore medievale, ma la pista storica viene abbandonata perché vediamo spunti presi dall’idealismo tedesco (Fichte) e dall’alchimia: è la descrizione interiore del mondo di Novalis.
L’obiettivo dell’opera è la realizzazione dell’uomo, grazie all’illuminazione e alla realizzazione personale.
Novalis considera l’opera di Goethe come un tipico prodotto dell’intelletto: avverte l’esigenza di superarlo mediante un’opera multiforme e composita, più profonda.
Importanza di scrivere un romanzo che sia il quadro di una vita,possibilmente della propria, poiché nella vita di ciascuno si rispecchia l’universo e quindi la sua descrizione può essere altamente istruttiva.
Forma semplice, che corrisponde alla pacatezza personale, alla serenità di chi vive nel costante presentimento di un altro mondo e dei suoi piaceri spirituali.

Esordio onirico

Il sogno di Enrico è significativo a riguardo: il suo oggetto è il fiore azzurro, dal significato oscuro, che rinvia all’età dell’oro in cui tutto il mondo parlava. L’atmosfera del viaggio iniziatico è già in nuce.
Il padre, simbolo dell’intelletto, della conoscenza tecnica, limitata, ridesta Enrico dai suoi sogni e fantasie, riportandolo  al mondo reale. Racconta un sogno simile a quello del figlio, negando però ogni significato.
Divisione ideale del capitolo in diverse sezioni:
-    mondo onirico del sogno di Enrico
-    risveglio brusco e descrizione del sogno paterno senza convinzione, con il mondo reale sempre in primo piano

Modalità di percorso

Inizia il viaggio vero e proprio: il suo scopo è di conoscere il meridione, cioè la componente calda e sensuale del proprio animo.
È accompagnato dalla madre (la fantasia) e dai mercanti (spiriti concreti e realistici): più che personaggi sono personificazioni di simboli o forze naturali.
I due mondi, quello mondano e quello superiore sono correlati e bisogna avere una conoscenza di entrambi. Compare la poesia che si attesta subito come presenza imponente, da ricollegare alla conoscenza di un mondo migliore. È arte primaria, rivelazione di un mondo superiore.
La fiaba, la saga e il racconto popolare hanno il compito di veicolare una verità e una visione del mondo che la ragione non riuscirebbe a rendere.

La saga di Atlantide

I temi dominanti sono la pienezza di vita e il significato dell’amore.
Importanza dell’unione tra l’elemento scientifico e quello artistico, perché solo in questo modo la vita sarà veramente piena e degna di essere vissuta.
Struttura decisamente triadica:
-    prima parte è una sorta di paradiso, in cui ogni nucleo vive nel proprio mondo (il re e la figlia, lo scienziato e il figlio)
-    commistione tra i due mondi: amore tra i due giovani  ma si turba l’atmosfera del paradiso originario
-    amore come forza aggregante e sintetica: i due mondi sono finalmente congiunti

Bivalenza della guerra

I viaggiatori effettuano una sosta al castello di un combattente:il canto dei crociati infiamma Enrico, quello di Zulima gli fa vedere invece gli orrori della guerra e l’inutilità del conflitto.
Enrico è affascinato dalla scrittura araba e chiede alla giovane il nastro che  ha tra i capelli.
Divisione in tre parti:
-    nella prima ambientazione guerresca, con l’esaltazione del combattimento e delle crociate
-    nella seconda l’incontro con Zulima cambia la visione della guerra
-    nella terza i mondi di Enrico e Zulima si toccano di nuovo in vista di una separazione effettiva.

La miniera interiore e la storia

Il minatore ha i tratti di Werner: alta dignità filosofica , studiando la terra questi studia l’universo, il passato del cosmo.
La miniera è soprattutto la miniera dell’animo: si può scavare nella propria interiorità. Le miniere sono tombe, sacrari in cui è contenuto lo spirito: studiando la terra,  il passato, studia se stesso. Il minatore fa da intermediario alla conoscenza dell’eremita,attraverso ci Enrico scopre la parte più introversa di se stesso.
L’eremita ha conosciuto il mondo, ma se ne è distaccato dopo la morte della sua sposa: ha creduto che la sua morte segnasse la fine di un periodo e  ha abbandonato la vita di combattente. Questo ha comportato l’apertura ad una nuova dimensione, quella dell’interiorità vissuta nella contemplazione.
L’eremita ha scoperto la poesia ed è cambiato il suo atteggiamento verso la guerra e l’azione: ha compreso che in ogni evento si rispecchia la storia universale e che in ogni uomo c’è l’umanità tutta.
Enrico scopre tra i libri dell’eremita uno strano libro, in cui figura lui stesso e le persone che conosce.  Non sfocia nel paranormale, ma riprende l’idealismo fichtiano.
Se studiamo il libro riusciamo a capirlo solo nella misura in cui lo scriviamo noi stessi e riusciamo a figurarvi: l’oggetto viene talmente incorporato nel soggetto (o il soggetto si immedesima tanto nell’oggetto) che i mondi dell’uno si fondono con quelli dell’altro.
Enrico non troverà mai la sua meta finché non farà riferimento in primo luogo a se stesso.
Capitolo in due scene:
-    la prima, con il minatore, è pervasa da un senso di inquietudine
-    la seconda, con l’eremita è più rassicurante  e confortevole.

Sublimazione del sentimento amoroso

Enrico conosce un vero poeta, Klingsohr, della cui figlia Matilde si innamora.
Si mette a disposizione del poeta perché questi lo istruisca: è un rapporto maestro/discepolo  che non può mancare nell’itinerario iniziatico; l’oggetto della discussione è la natura della poesia, ovvero la natura e la poesia.
Distinzione tra natura come oggetto dei sentimenti e dell’animo e natura come oggetto dell’intelletto. Il poeta suggerisce un’interpretazione delle figure che hanno accompagnato Enrico nel suo viaggio:
-    Zulima, la poesia tout-court
-    Castellano,la guerra in prospettiva lirica e romantica
-    Minatore, la natura
-    L’eremita, la storia.
-    Matilde, l’amore
-    Il poeta, il suo nuovo padre

Il Paradiso sulla Terra

Klingsohr tesse le lodi della guerra, come opera poetica, impulso dello spirito romantico, momento della grande dissoluzione che porta alla modifica. È intesa in senso spirituale, trascendendo la condizione del mero conflitto fisico.
Tema del paradiso in terra: l’uomo è già perfetto,deve solo prendere atto della congiunzione tra i mondi, dell’unione tra spirito e materia. Amore necessario e indispensabile: ognuno si ritrova nell’altro, capisce di essere  l’altro pur essendone separato, anzi proprio per questo.
Gli amanti creano il mondo in ogni istante, sintetizzando elementi precedentemente isolati, e sublimandoli.

Il ritorno dell'Età dell'Oro

La fiaba di Klingsohr attinge direttamente dalla mitologia, nordica e classica.
Numerosi sono anche i richiami alle scienze naturali, soprattutto il galvanismo e il magnetismo.
Si descrive il percorso inziatico di Favola,che deve riconquistare l’età dell’oro.
Divisione della fiaba in cinque parti:

1.    il regno di Arturo, una sorta di sovramondo rispetto a quello dei mortali. È di ghiaccio perché la consorte, Sofia, è scesa nel regno degli inferi. La figlia del sovrano, Freya, è simbolo della pace;Ferro è l’elemento originario. Freya deve essere liberata.
2.    due genitori e i loro due figli: Favola ed Eros,cullato dalla nutrice Ginnistan. Eros, rinvigorito da una verga a forma di serpente cresce a vista d’occhio: vuole raggiungere il regno di Arturo, e inizia il viaggio accompagnato da Ginnistan.
3.    eros viene sedotto da Ginnistan e trattenuto nel regno della luna. Nel contempo lo scrivano, simbolo dell’intelletto, ha ottenuto il dominio della terra.si liberato di Sofia e ha imprigionato i genitori di Eros e Favola.
4.    Favola si cala nel regno sotterraneo (le Parche) ed  è minacciata dallo scrivano. Vede il rogo della madre, doloroso ma necessario. Con l’aiuto di ragni a forma di croce Favola elimina le Parche e fa ritorno trionfante al regno di Arturo.
5.    eros risveglia Freya e si costituisce una nuova coppia regnante.
Ogni dettaglio di questa fiaba è ricco di spunti simbolici, mitologici e speculativi, perché attinge da un materiale archetipico che da sempre costituisce il tessuto delle fiabe.

Nuove peregrinazioni

Parla Astralis, figlio di Enrico e Matilde. È l’avvento del regno dell’amore.
Cyana non è un personaggio definibile, esiste ma non si capisce la sua identità. Il medico Silvestro ed Enrico formulano una fitta serie di analogie e corrispondenze di notevole valore  lirico e filosofico.

Tratto da NOVALIS di Federica Maltese
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