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La corte di cassazione come supremo organo giurisdizionale


Il ricorso per Cassazione è ammesso per motivi di legittimità.
La Corte di Cassazione, quando giudice di legittimità, di regola è giudice di solo diritto e può soltanto annullare la sentenza impugnata.
In sintesi, la Suprema Corte, svolge una funzione di controllo sul giudice di merito, perché egli rispetti il principio di legalità penale e processuale.
Quale organo supremo della Giustizia, la Corte svolge le seguenti funzioni:
- assicura l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge (funzione normofilattica);
- assicura l’unità del diritto oggettivo nazionale;
- assicura il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni e regola i conflitti di competenza e di attribuzione;
- adempie agli altri compiti ad essa conferiti dalla legge.
Quando occorre dirimere contrasti insorti tra le decisioni delle singole sezioni o quando le questioni proposte sono di speciale importanza, il presidente della Corte, si richiesta del procuratore generale, dei difensori delle parti o anche d’ufficio, assegna il ricorso alle Sezioni Unite.
Le Sezioni Unite sono composte da 8 consiglieri e presiedute dal primo presidente.
Sono sempre impugnabili con ricorso per Cassazione, quando non sono altrimenti impugnabili, i provvedimenti con i quali il giudice decide sulla libertà personale e le sentenze.
Per quanto concerne le sentenze, vi è una eccezione: non sono sottoponibili a ricorso per Cassazione le sentenze che possono dar luogo ad un conflitto di giurisdizione o di competenza.
L’imputato può ricorrere per Cassazione contro la sentenza di condanna o di proscioglimento, ovvero contro la sentenza di non luogo a procedere salvo che con la stessa sia stato dichiarato che il fatto non sussiste o che l’imputato non lo ha commesso.
Il procuratore generale presso la Corte d’Appello può ricorrere per Cassazione contro ogni sentenza di condanna o di proscioglimento, pronunciata in grado di appello nel distretto, o inappellabile.
Se tutte le parti sono consenzienti, è possibile “saltare” l’appello e ricorrere per Cassazione contro la sentenza di primo grado: si tratta del c.d. ricorso per saltum.
Quando non vi è accordo delle parti, ove una di esser proponga ricorso per saltum ed un'altra invece proponga appello, il ricorso, come abbiamo già visto, si converte in appello.

Tratto da INDAGINI PRELIMINARI, PROCESSO E SENTENZA di Stefano Civitelli
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