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Rapporti tra le definizioni di criminalità e devianza


I non coincidenti oggetti della criminologia e del diritto penale emergono più chiari anche attraverso una analisi dei rapporti tra criminalità e devianza nelle loro mutevoli definizioni.
Il concetto di devianza è venuto ad assumere significati via via diversi ed ha subito tale dilatazione da abbracciare non solo comportamenti sempre più numerosi, ma addirittura il modo di essere e la stessa esistenza di sempre più estesi gruppi sociali.
Originariamente, nell’ambito dell’indirizzo strutturale-funzionalistico, la devianza è intesa come un agire antinormativo, contrario cioè alle norme sociali, codificate o meno, che regolano il comportamento dei soggetti.
Da parte, poi, della teoria dell’etichettamento, il concetto di devianza subisce un capovolgimento, poiché essa è piuttosto la conseguenza della stigmatizzazione operata dalla reazione sociale, onde è deviante (e criminale) solo chi è etichettato dagli altri come tale.
Per l’orientamento sociologico radicale, la doglianza viene identificata con il dissenso, cioè con i gruppi sociali che si oppongono al sistema neocapitalista.
Per diminuire la presente situazione di confusione, sul piano criminologico si è avviata una rimeditazione sul concetto di devianza per recuperare la credibilità scientifica contro i dogmatismi e le forzature dell’ideologia.

Secondo una recente ed equilibrata ridefinizione, caratteri fondamentali della devianza sono:
1.l’inosservanza di norme sociali, codificate o di costume, la quale non è però sufficiente a contraddistinguere il comportamento deviante, poiché se tutte le devianze sono condotte antinormative, non tutte le condotte antinormative vengono percepite come devianti;
2.la credibilità di dette norme da parte della maggioranza dei consociati, essendo necessario per aversi devianza che la norma sia ancora “interiorizzata” nel tipo di società e non sia divenuta “indifferente”;
3.la energica disapprovazione sociale del comportamento antinormativo, essendo l’intenso grado di reazione sociale il parametro fondamentale per attestare che le norme violate vengono socialmente ritenute più importanti e, pertanto, per identificare, tra le varie condotte antinormative, quelle meritevoli della qualificazione di devianza: la stessa violazione di norme penali non è sempre accompagnata da tale qualificazione;
4.la tendenziale abitualità della condotta antinormativa, in quanto per essere qualificata deviante la condotta deve costituire in genere l’espressione di uno stile di vita.
Poiché la devianza è un giudizio sociale e non giuridico, può esservi una non sempre piena concordanza con la criminalità legale, in quanto condotte dalla legge penale perseguite possono non essere sentite come devianti e viceversa.

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