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Martinus Beijerinck e le colture di arricchimento

Durante il XIX-XX secolo, dalla microbiologia si sono sviluppate varie sotto discipline che hanno portato alla nascita della presente era, quella della "microbiologia molecolare". Questa transizione è stata condotta da due grandi scienziati, l'olandese Martinus Beijerinck e il russo Sergei Vinagradskij, entrambi interessati allo studio dei batteri nel suolo e nell'acqua. Il più grande contributo del primo fu quello di aver chiaramente formulato il concetto di coltura di arricchimento. Infatti, invece di isolari i microrganismi dall'ambiente naturale in maniera non selettiva, egli propose un metodo selettivo di isolamento, in cui venivano favoriti gruppi microbici specifici rispetto ad altri, agendo principalmente sulle condizioni di coltura e sull'incubazione. Usando le "colture selettive", come lui stesso le chiamo, Beijerinck isolò in coltura pura un certo numero di microrganismi, compresi i batteri azoto-fissatori, solfato-riduttori, solfato-ossidanti e azoto-fissatori simbiontici. Inoltre, con i suoi studi sul virus del mosaico del tabacco, egli dimostrò che l'agente infettivo (un virus) non era un batterio ma qualcosa che entrava nella cellula della pianta ospite e richiedeva che la pianta fosse vitale per riprodursi. Quindi i virus non rispondono ai postulati di Koch perché non si possono isolare in quanto hanno bisogno di crescere con delle cellule e non in colture pure.

Tratto da BIOLOGIA DEI MICRORGANISMI di Domenico Azarnia Tehran
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