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Citotossicità cellulare mediata da anticorpi

Tramite i loro recettori Fc, non solo i fagociti, ma anche le cellule NK e altri leucociti sono in grado di legarsi e uccidere cellule opsonizzate da anticorpi. Questo processo viene definito ADCC (Antibody-Dependent Cell Cytotoxicity) ed è costituito da FcγRIII/CD16 che è un recettore a bassa affinità che lega le IgG solo quando si presentano aggregate sulla superficie cellulare, ma non quando sono invece presenti in forma circolante. Il legame e l'attivazione di FcγRIII da parte delle IgG aggregate stimola le cellule NK a sintetizzare citochine quali IFN-γ e a liberare il contenuto dei loro granuli svolgendo così la loro funzione citolitica. Inoltre, gli anticorpi, i mastociti e gli eosinofili collaborano per mediare l'espulsione o l'uccisione di alcuni parassiti elmintici. Gli elminti (particolari tipi di verme) sono troppo grandi per essere ingeriti dai fagociti e i loro tegumenti sono resistenti alle molecole microbicide prodotte da neutrofili e macrofagi. Essi possono però essere uccisi da una proteina cationica tossica, definita proteina basica maggiore, che è contenuta nei granuli degli eosinofili. Le IgG e le IgA che vanno a rivestire l'elminta possono legare i recettori per le Fc presenti sugli eosinofili attivando in tali cellule il processo di degranulazione e il conseguente rilascio della proteina basica maggiore e di altre molecole che sono in grado di uccidere il parassita.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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