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Coniglicoltura: il mercato internazionale e la filiera cunicola

Coniglicoltura: il mercato internazionale e la filiera cunicola

Produzione
In questa categoria di animali esiste l’allevamento rurale (produzione per autoconsumo, 5-50 fattrici, uso di alimenti aziendali e tecnologia limitata), l’allevamento razionale intermedio
(la produzione è destinata sia al mercato che per l’autoconsumo, 30-100 fattrici gestiti da famiglie e/o part-time, l’uso di prodotti aziendali e di tecnologie è ridotto) e l’allevamento razionale commerciale(la produzione è destinata al mercato esterno, la gestione è di tipo commerciale con l’uso di manodopera esterna, le fattrici sono 500-2000, la tecnologia è buona , la riproduzione viene controllata effettuando inoltre controlli sanitari e produttivi)
Consumo
I tipi di consumo cunicolo sono rappresentati da: autoconsumo (produzione destinata a soddisfare le esigenze dei familiari, parenti o ristrette fasce di consumatori locali), consumo etnico (la produzione è destinata a specifici gruppi etnici in una popolazione non tradizionalmente consumatrice, il mercato è localizzato e disorganizzato), esportazione (la produzione è destinata ai paesi consumatori che non riescono a soddisfare la domanda interna), il consumo tradizionale (produzione destinata al consumo e in elevata quantità >1,5kg/anno), hobby (produzione destinata all’allevamento familiare da compagnia , esibizioni e mostre).

Filippine, Egitto (70000t), Marocco e Messico presentano una produzione rurale principalmente di autoconsumo, CK(39000), Polonia presentano una produzione intermedia principalmente di autoconsumo; Cina(440000t) e Argentina presentano una produzione intermedia principalmente destinata per consumo etnico ed esportazione; Ungheria, Romania, Brasile e NL presentano una produzione commerciale principalmente destinata per consumo etnico ed esportazione; Italia (222000t), Francia (85000t), Spagna(115000t), Belgio e Portogallo presentano una produzione commerciale destinata al consumo tradizionale; Canada, UK e Svizzera presentano una produzione intermedia principalmente per hobby, mentre USA e Germania presentano una produzione commerciale principalmente per hobby.

La filiera in Italia
produzione   l’Italia è il secondo produttore e consumatore, (dopo la Cina)gli allevamenti sono medio-grandi con 300-2000 fattrici, la manodopera è familiare con salariati, il ciclo è chiuso con il controllo della riproduzione, vengono utilizzati ibridi e mangimi commerciali; dal punto di vista economico i redditi sono soddisfacenti rispetto ad altri comparti, e l’integrazione allevatore-industria è ridotta.
macellazione  il rapporto allevatore-macellatore è di tipo verbale e contrattuale, con variazioni stagionali ,annuali e oscillazioni elevate, influenzato dalla carne avicola.
distribuzione  la macelleria vende la carne ad aziende grandi come i supermercati(65%), mentre le aziende medio-piccole come macellerie, ristoranti comprano dal grossista
Il consumo risente di oscillazioni stagionali (minime in estate e in gennaio), e con esso anche la produzione (massima dicembre-giugno, minima luglio-ottobre), mentre il prezzo varia stagionalmente e annualmente sotto l’influenza delle importazioni delle carni bianche dalla Cina e dall’Ungheria. I mercati di riferimento sono quelli di Verona, Cuneo, Forlì e Napoli.

VENDITA il peso di vendita è diversificato: 2,5 peso std carcassa intera, 2,6-2,8kg per porzionato e lavorazioni, 2,2-2,4kg per Na, 2,7-3kg per Cuneo, 2,3-2,5kg per la F, e 2-2,2kg per la Spagna. Il coniglio può essere venduto porzionato, semilavorato, lavorato, intero con al testa o mezza carcassa; i supermercati lo vendono sia per intero che porzionato, le macelleria per l’85% lo vendono intero, mentre i ristoranti presentano scarsa differenziazione dei piatti.

Tratto da ZOOCOLTURE di Denis Squizzato
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