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La legge 205/2000 e le innovazioni recenti


Le innovazioni successive all’istituzione dei Tar, per quasi un ventennio, furono piuttosto limitate, segno che sembrava raggiunto un equilibrio di fondo.
Elementi sostanziali di novità emersero invece sempre più spesso a partire dai primi anni ’90.
Gli interventi in genere seguivano due indirizzi: erano introdotte discipline speciali per assicurare uno svolgimento più veloce del processo amministrativo ed erano previsti nuovi casi di giurisdizione esclusiva.
L’introduzione di discipline speciali in alcuni casi rispecchiava l’importanza riconosciuta dal legislatore a certi interessi del cittadino: per rendere più efficace la loro tutela dovevano essere introdotte procedure specifiche e più veloci.
Così la l. 241/90, dopo aver previsto, sul piano sostanziale, il diritto d’accesso ai documenti amministrativi, a tutela di esso introdusse un giudizio speciale di competenza del giudice amministrativo e caratterizzato da procedure particolari e accelerate.
In altri casi, invece, emergeva l’esigenza di migliorare l’efficacia dell’attività amministrativa in alcuni settori nodali: l’adozione di misure cautelari e la stessa incertezza legata alla pendenza del giudizio possono rallentarne lo svolgimento (le controversie sugli appalti pubblici di lavori).
In molti casi era esteso l’ambito della giurisdizione esclusiva.
Si andava affermando il disegno di privilegiare il ruolo del giudice amministrativo rispetto alle vertenze con l’Amministrazione che risultassero più direttamente incisive su interessi generali della collettività.
Il tema della giurisdizione esclusiva assunse un rilievo ancora maggiore con la riforma del pubblico impiego.

Tratto da GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA di Stefano Civitelli
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