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Kant: l’educazione come raggiungimento dell’autonomia morale

Secondo Kant non bisogna insegnare  pensieri ma insegnare a pensare e non portare l’allievo ma guidarlo.
La tensione verso lo sviluppo dell’autonomia intellettuale non rimane scissa dalla dimensione morale, in quanto la moralità della condotta umana risiede nell’adesione de3la volontà alla razionalità della legge morale.
La pedagogia → la sua opera “Pedagogia” è suddivisa in :
Introduzione = dedicata ai problemi di pedagogia generale
Educazione fisica o naturale = dimensione fisica e intellettuale
Educazione pratica o morale = riguarda le abilità e la morale.
Secondo Kant L’animale è perfetto grazie al suo istinto, invece l’uomo ha bisogno di una ragione propria in quanto deve tracciare il piano della sua condotta. Nell’introduzione sostiene che l’educazione è l’esigenza primaria dell’uomo : l’uomo diventa ciò che l’educazione lo fa attraverso un processo che porta alla perfezione e al termine del quale si realizza la piena umanità.  Tutto ciò viene raggiunto mediante lo sviluppo delle potenzialità dell’uomo.
A differenza di Rousseau, Kant Individua nella dimensione naturale originaria dell’uomo un’animalità istintuale che deve essere disciplinata dall’esterno per poi sottomettersi alla ragione. La disciplina ha il compito negativo di insegnare a pensare e a raggiungere i propri scopi, la formazione pratica sviluppa la moralità.

Tratto da CULTURA PEDAGOGICA - LA STORIA di Selma Aslaoui
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