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Il rischio alimentare e il ruolo della fiducia


Sin dai tempi dell’industrializzazione, il valore del marchio è stato elemento cruciale per il superamento delle preoccupazioni dei consumatori circa sicurezza e qualità dei prodotti soprattutto alimentari.
Le resistenze dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari di tipo industriale, hanno incentivato la nascita di molti marchi alimentari, in grado di promuovere valori salutistici.
Es. Mulino Bianco di Barilla ha puntato su idea di cibo naturale che rimanda alle tradizioni, naturalità del prodotto.
Anche il packaging generalmente richiama queste qualità, infatti i colori usati sono: bianco--> purezza, verde--> natura, freschezza, giallo-->sole, luce, grano ecc.
Il “naturale”, il “tradizionale”, il “tipico”, a differenza del “nuovo”, sono concetti che rimandano a dimensioni conosciute, sicure.
Da non trascurare le info sulla provenienza del prodotto.
Spesso la paura dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari è anche causa dei media, che amplificano alcune informazioni (ovviamente le negative fanno notizia), come è avvenuto nel caso della mucca pazza che ha causato un arresto del consumo di carne per diversi mesi.
Questo accade perché se si crea uno stato d’ansia nel consumatore, questo tenderà a max controllo o evitamento della causa dello stato d’ansia.
Il consumatore come decision maker di fronte a situazione di rischio percepito, il consumatore tenderà a valutare l’affidabilità della marca.
Quindi si prende in esame la reputazione dell’azienda come indice utile a valutarne la sicurezza.
Parallelamente all’aumentare costante della concorrenza di marche private, si assiste oggi al fenomeno progressivo delle private label ad opera della distribuzione, caratterizzate da prezzo basso, hanno raggiunto i target orientati al risparmio per raggiungere quote di mercato sempre più significative (Coop e Esselunga).
La preferenza delle private label si riscontra soprattutto per prodotti di base o della tradizione, mentre per quelli a maggiore contenuto di innovazione, come per esempio i prodotti funzionali, (yogurt con particolari vitamine, prodotti per ridurre colesterolo ecc) sembrano ancora preferire le marche industriali.

Tratto da MANUALE DI PSICOLOGIA DEI CONSUMI di Priscilla Cavalieri
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