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Il sistema di rapporti finanziari fra Stato e confessioni religiose


L’attuale disciplina dei rapporti finanziari fra Stato italiano e confessioni religiose si basa sul modello di finanziamento introdotto in favore della Chiesa cattolica, in seguito alla revisione degli impegni concordatari, dalla l. 222/85.
Detto sistema è stato infatti esteso, sebbene con alcune disuguaglianze, a tutte le confessioni religiose dotate di intesa con lo Stato.
In precedenza, il sostegno finanziario statale era limitato alla sola Chiesa cattolica, mentre il finanziamento delle confessioni di minoranza risultava per contro fondato unicamente sulle erogazioni volontarie dei rispettivi fedeli.
Il nuovo sistema di finanziamento, nei suoi tratti essenziali, risulta attualmente articolato su due linee: da un lato il riconoscimento a favore delle confessioni religiose dell’8 per mille del gettito complessivo annuale i.r.p.e.f., da ripartirsi in forza delle scelte effettuate annualmente dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi; dall’altro la possibilità, sempre per i contribuenti, di dedurre dal proprio reddito imponibile (entro limiti prefissati dalla legge) le erogazioni volontarie destinate ad alcuni specifici organismi delle confessioni religiose.

Tratto da DIRITTO ECCLESIASTICO di Stefano Civitelli
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