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Fonti del diritto ecclesiastico italiano: le norme di origine confessionale


Tra le fonti del diritto ecclesiastico italiano un ruolo di notevole importanza è giocato dalle c.d. “fonti-fatto”, espressione che ricomprende tanto i comportamenti riconosciuti dal corpo sociale come giuridicamente vincolanti (consuetudine) quanti gli atti di produzione normativa esterni al nostro ordinamento (trattati internazionali, norme dell’UE, norme degli ordinamenti confessionali).
L’art. 82 cost. prevede una vera e propria “riserva di statuto” in favore delle confessioni.
Ciò comporta la rinuncia da parte dello Stato non solo a qualsiasi ingerenza nella determinazione dei singoli ordinamenti interni, ma anche alla regolazione unilaterale della disciplina dei propri rapporti con le confessioni stesse.
Quanto alla rilevanza degli ordinamenti confessionali, si può ricordare che le norme del diritto canonico o delle altre confessioni possono divenire rilevanti per l’ordinamento dello Stato attraverso gli strumenti del rinvio recettizio, del rinvio formale e del presupposto in senso tecnico.

Tratto da DIRITTO ECCLESIASTICO di Stefano Civitelli
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