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Lo stato moderno


Lo stato moderno si differenzia dalle altre forme di stato per la sua affermazione come potere superiore. Il principe che guida lo stato moderno può essere può essere definito rex legibus in quanto non riconosce un potere superiore al suo.
Processo di spersonalizzazione del potere --> in passato lo stato era la persona del re somma di tutti i poteri che rappresenta lo stato. Nel corso del tempo questo processo conduce alla nascita di una nuova idea astratta di stato, il re è il primo servitore dello stato.
Articolo 34 della Costituzione ->  esprima la giusta gerarchia tra la scuola pubblica e la scuola privata, lo stato deve avere cura della scuola pubblica senza oneri per i cittadini, invece se è privata non deve essere sostenuta dai soldi dello stato.
Emancipazione dello stato dagli altri poteri : quando iniziò lo stato moderno  esistevano poteri universali che si esprimevano su tutto il territorio dell’Europa -> il Sacro Romano Impero che ha sotto di sé tutti gli altri poteri.
Re di Francia e Inghilterra sono emancipati dalla Chiesa, essi raggiungono un concordato -> sanzione di Bourges ogni volta che è disponibile un posto da vescovo. I vescovi vengono nominati dal papa e il re manda a Roma una lista di nomi. In Inghilterra il papa di Roma sceglie i vescovi e attraverso lo scisma anglicano re Enrico VIII nel 1534 fa approvare una legge dal Parlamento -> atto di supremazia  e da quel momento il capo della Chiesa è il re e non il papa, sono i sovrani a diventare la guida della Chiesa inglese.         
Duplice vantaggio = Enrico VIII è capo della Chiesa e abolisce tutti gli ordini ecclesiastici perché statalizza tutte le terre per distribuirle ai medi proprietari  terrieri -> movimenti di emancipazione  degli stati nel potere della Chiesa.
Capitolo 20 del libro :  Il 1700 è il periodo delle riforme -> dispotismo illuminato, rapporto Stato / Chiesa, ci fu una polemica nelle realtà politiche sul giurisdizionalismo, ossia capire chi ha il potere della giurisdizione . nasce l’idea che sono gli stati incaricati dell’istruzione dei cittadini con l’idea di formare buoni cittadini attraverso la creazione di stati nazionali.
La Chiesa era titolare del diritto d’asilo in quanto se un delinquente  si rifugiava nella Chiesa non poteva essere raggiunto dalla giustizia, questo diritto venne messo in discussione dallo stato.
 La condizione perché lo stato si possa affermare è la sovranità => JEAN BODIN, uno dei teorici dello stato scrisse “I sei libri della Repubblica” nel 1540 in Francia. Dice che la sovranità è il potere di fare le leggi e farle rispettare , questo caratterizza il principe a differenza di tutti gli altri perché è colui che fa le leggi ma non è soggetto alle leggi -> è il sovrano assoluto, è legibus solutus. Sciolto dal rispetto delle leggi.
Termine assolutismo --> gli storici hanno cercato di definire lo stato moderno, devono essere presenti tre condizioni:
Un territorio omogeneo, continuità territoriale
Popolazione
Monopolio legittimo della violenza o forza = è il principe o lo stato a potersi avvalere della violenza nei confronti dei cittadini per il rispetto delle leggi.             
Ma questa definizione di stato moderno non vale per l’età moderna. Il processo di affermazione dello stato è lungo, lo stato assoluto è la tendenza degli stati europei verso la realizzazione di questo nel corso dell’età moderna.
 Fase di transizione verso lo stato assoluto, ci sono casi in cui non si realizzerà mai:
- Polonia = anarchia
- Inghilterra = Enrico VII si avviò verso la costruzione dello stato moderno ma nel 1600 incontra un nodo : lo scontro tra Corona e una delle istituzioni dello Stato, il parlamento inglese. Due rivoluzioni : 1688 con Giacomo II Stuart da cui nasce un figlio maschio che venne educato dai gesuiti ma questo provoca una rivoluzione del Parlamento, Giacomo scappa e il P. lo dichiara abdicato. La corona venne offerta alla figlia che era protestante e sposa di Guglielmo III d’Orange. La legge triennale = i sovrani si impegnano a convocare il parlamento almeno una volta ogni 3 anni.

Tratto da STORIA MODERNA di Selma Aslaoui
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