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La coazione a ripetere


C’è un’altra dimensione in cui non appare una funzione simbolica in esercizio che è la ripetizione;il soggetto non ricorda ripete. C’è una sorta di alternativa al ricordare in cui è molto più evidente la dimensione della sofferenza ,nel ripetere noi siamo in presenza di qualche cosa che  mette in difficoltà il soggetto il raggiungimento di certi obbiettivi terapeutici che sembravano come dire assodati e la cura stessa in qualche modo.
Freud non si sottrae alla pregnanza di questi elementi e Freud è alle prese esattamente col problema che dicevamo prima e cioè: E’ esclusivo appannaggio del piacere l’ottenimento di un soddisfacimento ? o non c’è un’altra soddisfazione che non protegge il soggetto ma anzi lo mette a rischio non del piacere ma di un godimento che non nasconde il suo aspetto mortifero? Tanto che nel testo che Al di là del principio del piacere Freud farà entrare in gioco qualcosa che chiama pulsione di morte.E dirà su questa questione che è di realismo nella prospettiva del soggetto.. perché ci affanniamo dietro questa cosa? perché ci interessa una teoria della clinica che tenga conto della enigmaticità della posizione del soggetto umano che molto spesso troppo spesso si mette a rischio di una perdita di sé fino alla morte per ottenere un soddisfacimento infondo misterioso…pensate alle moderne dipendenza che sono la celebrazione in un certo senso della forza indomabile di questa dimensione.

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