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Teoria della razionalità limitata


Simon 1956 propone concetto di “razionalità limitata” che permette di spiegare la discrepanza tra comportamento reale e teoria standard della decisione.
Secondo l’autore il processo decisionale risente di forti limiti delle capacità cognitive dell’uomo.
Il processo decisionale presenta vincoli delle capacità cognitive:
- vincoli nel processo di acquisizione delle informazioni dell'ambiente (troppi stimoli non
concepibili globalmente dalla mente umana)
- vincoli del sistema attentivo (tempo di attenzione e quantità di informazioni troppo grandi)
- vincoli del sistema mnestico (capacità limitata della memoria)
I vincoli cognitivi fanno si che il decisore anziché massimizzare l'utilità attesa, si accontenti di esiti soddisfacenti: il decisore si focalizza solo su alcune delle conseguenze. Invece di calcolare la “migliore soluzione possibile”, il decisore reale si accontenta di un esito “sufficientemente buono”.

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