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Privacy diritto fondamentale nella società elettronica


Gli effetti sociali delle tecnologie dell’ICT sono molteplici. Si passa da un mondo in cui le informazioni erano sotto il controllo esclusivo degli interessati, a un mondo di informazioni condivise con una pluralità di soggetti; la raccolta delle info non avviene più soltanto attraverso le relazioni interpersonali, ma anche con transazioni astratte; il problema del flusso informativo in uscita si somma a quello in entrata (materiale pubblicitario e marketing diretto); cresce il valore delle informazioni personali, ed è sempre più labile il confine fra sfera pubblica e privata.
L’ampliamento della tutela della sfera privata dei soggetti sui quali vengono raccolte le informazioni determina una maggiore trasparenza dovuta dai loro raccoglitori. Le informazioni relative alle opinioni politiche o sindacali hanno una particolare tutela, associate al nucleo dei dati sensibili; questo tipo di opinioni tuttavia non dovrebbe essere chiuso nella sfera privata, ma bensì appartenere a quella pubblica; classificare queste informazioni come particolarmente protette deriva dalla loro potenziale attitudine a essere usate per fini discriminatori. Da qui il paradosso: dati tipicamente pubblici ricevono il massimo di protezione privata. Il diritto a essere lasciato solo si dilata verso l’idea di una tutela globale delle scelte di vita contro ogni forma di controllo pubblico e stigmatizzazione sociale, caratterizzato dalla libertà delle scelte esistenziali e politiche. La privacy, allora,  si impone come diritto fondamentale, si specifica come diritto a determinare le modalità di costruzione della sfera privata, rappresenta la precondizione della cittadinanza dell’età elettronica.

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