Skip to content

Tecnopolitica. Guerra al terrorismo e controllo totale


La guerra infinita contro il terrorismo ha determinato un mutamento qualitativo, visibile nella pretesa dello stato di considerare qualsiasi banca dati come strumento a disposizione dei poteri pubblici; questa pretesa supera anche i confini nazionali, come nel caso americano. La sorveglianza non vuole più conoscere confini, né ostacoli all’utilizzazione di qualsiasi tecnica; in essa si incarna una pretesa di controllo totale. Il punto critico è costituito dal passaggio da una realtà ad un’altra, dall’affermazione che l’eccezionalità di ieri è divenuta la normalità di oggi; la folla è ormai nuda di fronte ad un generalizzato controllo.
Si è osservato che il passaggio da un controllo mirato a uno universale avrebbe un effetto di democratizzazione, sostenendo che non si può ricorrere al tradizionale bilanciamento tra diritti diversi quando è in discussione la sopravvivenza dello Stato; ma se in passato il tempo di guerra era circoscritto con precisione, la guerra al terrorismo è invece senza tempo, e si basa sulla creazione e l’utilizzazione della paura. E’ in discussione, dunque, la dimensione stessa della libertà.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.