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Frege e il linguaggio. Senso e riferimento


Quando noi asseriamo qualcosa utilizziamo quella che viene chiamata funzione apofantica detta anche dichiarativa o assertiva. Un’asserzione è ad esempio “a è A”. questa è un’asserzione a prescindere che sia vera o falsa. L’asserzione quindi prescinde dalla verità o falsità. Se però vogliamo fare un passo verso il mondo ci chiediamo: come facciamo a stabilire la sua verità? Come possiamo controllare questo enunciato? Cosa lega il linguaggio al mondo? Frege ha chiamato questo legame con il mondo senso (sinn in tedesco) ossia la maniera in cui noi ci leghiamo al mondo attraverso il linguaggio. Il senso non va confuso con il riferimento o significato (in tedesco Bedeutung che si legge bedoitung) che invece sarebbe l’oggetto. Passando da un semplice nome proprio (come ad esempio tavolo) ad un enunciato che descrive il nome proprio come si instaura il legame con il mondo? Mentre il nome “tavolo” ha una corrispondenza diretta con l’oggetto reale nel mondo, l’obiettivo dell’enunciato è quello di stabilire la verità o falsità di qualcosa che riguarda l’oggetto “tavolo”. Il riferimento quindi coinciderà con la verità o falsità di un enunciato, mentre il senso sarà la maniera di controllare l’enunciato.

Tratto da FILOSOFIA DELLA SCIENZA di Carlo Cilia
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