Skip to content

Aristotele. Animale politico e schiavitù naturale


Anche per Platone, come per Aristotele l’uomo non è un essere totalmente autosufficiente: da qui l’espressione l’uomo è un animale politico” (T 141). E’ nella natura dell’uomo viver all’interno della polis: solo qui può realizzarsi completamente. Essa allora non è un accordo tra uomini, ma una formazione naturale. La famiglia tipo è formata da un adulto maschio, la moglie, i figli e gli schiavi. In modo diverso tutti stanno all’autorità del maschio adulto: i figli finché non saranno cittadini adulti, gli schiavi perennemente, poiché sono di “proprietà” del padrone (T 142). Teorizza una schiavitù naturale, propria di coloro che non possiedono la capacità di deliberare e quindi svolgono la loro funzione sotto un padrone. La presenza dello schiavo nella casa mostra che la famiglia per Aristotele è anche una cellula economica e non è solo volta a garantire la riproduzione della specie. Egli riconosce la necessità dello scambio e l’uso della moneta ma considera innaturale ogni forma di accumulazione della ricchezza: essa infatti è fine a se stessa e non aiuta la città al raggiungimento del bene comune. Egli però legittima la proprietà privata, poiché eliminando questa nessuno si occuperebbe come si deve della coltivazione della terra. Nonostante fosse a conoscenza dell’immenso potere dell’impero persiano, egli continuò a considerare la polis come l’unica forma naturale di società politica.

Tratto da FILOSOFIA ANTICA di Carlo Cilia
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.

PAROLE CHIAVE:

Aristotele