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Legami tra fratelli


I Nyinba ci fanno vedere che ciò che più conta per loro è l’unità del gruppo dei fratelli, assai più che il legame coniugale.
Tra i Nyinba, sono i fratelli maschi che fanno gruppo (una sola donna per tanti fratelli). Proviamo ora però a immaginare che non siano soltanto i maschi a stare insieme, ovvero che si determini un gruppo solidale il quale comprende tanto i fratelli quanto le sorelle. In antropologia vi sono almeno due casi — i Nayar dell’india e i Na della Cina. Si tratta in entrambi i casi di società matrilineari, fondate su gruppi coesi di fratelli e sorelle, i quali convivono nella stessa casa e cooperano in maniera permanente, ovvero per tutta la vita, sia in campo economico sia nell’allevamento e nell’educazione dei figli.
Fratelli e sorelle sia tra i Nayar sia tra i Na formano gruppi domestici di convivenza, dove la più stretta collaborazione si esplica in una molteplicità di settori, con esclusione rigorosa del sesso. Nayar e Na distinguono accuratamente la convivenza fraterna da un lato e l’attività sessuale dall’altro. Si consuma il cibo con i fratelli, mentre l’attività procreativa prevede l’intervento soltanto degli ‘altri’, di coloro che sono estranei al ‘nostro’ gruppo domestico.
Fratelli, sorelle e i figli di queste «risiedono insieme per tutta la vita», e si fa di tutto perché tale casa rimanga compatta senza subire fratture o scissioni. Quando qui diciamo ‘casa’ dobbiamo intendere non soltanto l’abitazione in senso fisico, ma anche e soprattutto l’unità parentale che in essa abita e che, dotata di un nome e di proprietà collettive di terra, si protrae nel tempo, pur variando di continuo, ovviamente, il materiale umano di cui è composta. Il legame di parentela «è eterno»
Non c’è e non può esserci alcun rapporto sessuale, così come non esiste alcun legame coniugale.
C’è però tutto il resto che fa famiglia: le donne mettono al mondo i Figli; questi sono allevati e cresciuti in un ambiente domestico dove ci sono uomini e donne; si lavora, si consuma e si coopera in base a una forte solidarietà domestica.
Ci sono famiglie costruite su «base coniugale», dove il nucleo, formato dai coniugi e dalla loro prole, è «circondato da una frangia di parenti», e ci sono famiglie costruite sulla «base della consanguineità», dove la famiglia coincide con «un nucleo di parenti di sangue circondati da una frangia di coppie».
In generale, la scelta di costruire famiglie su legami di consanguineità, così come il privilegiamento della natolocalità, lasciano trasparire una forte esigenza di permanenza, in quanto contribuiscono a formare famiglie stabili, strutturalmente diverse dalla famiglia nucleare.

Tratto da CONTRO NATURA (UNA LETTERA AL PAPA) di Anna Bosetti
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