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Nuovi soggetti alla fine del Settecento


La rivoluzione culturale che investe l’Europa tra fine Settecento e primo Ottocento impone una svolta anche all’opera lirica. La nuova sensibilità romantica coltiva nuovi miti e diversi paesaggi: ai modelli dell’età classica greco-latina sostituisce suggestioni del mondo medievale o preclassico. La realtà si fa più vicina e la fantasia si allontana verso zone oscure, proibite dall’antica ragione e dalle sue leggi solari. Già a fine Settecento entrano sulla scena musicale temi e situazioni notturne, sepolcrali, infere, alimentate da vicende di sangue e di morte.
Finisce la fortuna di personaggi frequentatissimi nel Settecento, ispirati alla storia e al teatro classico e quei pochi di essi che resistono si avvicinano per qualche aspetto al nuovo gusto romantico.
Le repubbliche che vanno in scena sono quelle travagliate da lotte di potere e rivalità familiari. Le grandi guerre e le rivolte popolari contro lo straniero sostituiscono i conflitti del mondo greco- romano cari all’opera seria. Diventano eroi briganti e zingari, pirati e selvaggi amerindiani.

Tratto da DA MONTEVERDI A PUCCINI di Anna Bosetti
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