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Necessità e contingenza. Tommaso d'Aquino e Avicenna



 Il concetto di necessità rimanda a ciò che non può essere altrimenti. Ancora una volta Tommaso dedica un’ampia trattazione al tema. Egli parte dalle quattro cause di Aristotele e distingue quattro tipi di necessità: materiale, formale, finale, efficiente. Una delle cinque vie per dimostrare l’esistenza di Dio si basa proprio sul rapporto necessario-possibile. Ma Tommaso per tale dimostrazione fa riferimento, come gran parte dei suoi contemporanei alla dottrina di Avicenna che distingue tra ciò che è necessario per sè, e ciò che è necessario in rapporto ad altro come effetto o causa. Da questo si può dedurre che per Avicenna ogni cosa è necessaria solo che Dio lo è per sé mentre le cose dipendono necessariamente da Dio come effetti e al contempo cause di altre cose. Il contingente allora se risulta possibile per sé, risulta al contempo necessario rispetto ad altro. Per questo motivo dunque la possibilità si differenzia dalla contingenza non solo perché non è necessaria per sé ma anche perché non lo è per altro da sé, dunque non sfiora minimamente il concetto di contingente.

Tratto da QUESTIONI FILOSOFICHE MEDIOEVALI di Carlo Cilia
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