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Strumentalismo di Dewey e intelligenza consapevole



Quindi l’intero apparato della logica non da conoscenza immediata ma è puramente strumentale. Per questo motivo Dewey stesso definisce il suo pensiero strumentalismo. Dewey inoltre, accogliendo in questo caso una concezione di Pierce, sostiene il principio del fallibilismo secondo cui i risultati di un’indagine scientifica saranno definitivi solo quando non interverranno altri giudizi a dimostrarne la falsità. I giudizi sono verità stabilite solo nella misura in cui in un determinato momento non ne esistono altri che li confutano (e non perché sono incorreggibili). Da questa teoria dell’indagine Dewey tira fuori anche una nuova concezione di filosofia: la filosofia non è come per anni si è creduto quello strumento in grado di far emergere l’armonia e l’ordine del mondo, ma il contrario. La filosofia è quello strumento attraverso il quale l’uomo prende consapevolezza della problematicità e della complessità delle situazione, ed inoltre grazie alla filosofia è in grado di rendere tale realtà più omogenea, trasformandola in base alle proprie esigenze. La filosofia è l’intelligenza diventata consapevole della propria natura e dei propri metodi; per questo motivo essa si traduce in operosità.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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