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Arte e estetica in Croce



ESTETICA: oggetto di essa è l’arte che Croce considera una forma di conoscenza. Bisogna capire di che tipo di conoscenza si tratta. Essa innanzitutto non è conoscenza dell’universale la quale è propria dell’intelletto e fa riferimento ai concetti. L’arte non ha bisogno di concetti per esprimersi dunque è conoscenza intuitiva. È vero però che essa non è neanche sensazione di un fatto particolare e concreto. Per l’arte è irrilevante il fatto che essa esprima con immagini cose reali o irreali. L’arte è in sé espressione: lo spirito non intuisce se non facendo, formando, esprimendo. Nell’atto estetico, l’attività espressiva dà forma al materiale offerto dalle sensazioni: l’arte è dunque forma e non può essere ridotta all’imitazione passiva o alla riproduzione di una realtà naturale esterna. L’attività espressiva è quindi puramente interiore. Per questo motivo perdono di senso tutte le distinzioni tra le varie forme d’arte e la disputa a proposito di quale sia quella da considerare la più “alta”. Il bello non è da confondersi con il piacevole o con determinazioni psicologiche in generale, ma bello è il valore dell’espressione, ossia coincide con l’espressione riuscita. Un’espressione riuscita potrà essere considerata tale dice Croce soltanto ripercorrendo e rivivendo interiormente il processo spirituale dell’artista.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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