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Psicologia, sociologia e politica in Mill



L’uniformità delle leggi della natura ha come conseguenza diretta il fatto che si possano prevedere i fatti futuri: se oggi conosco ciò che è avvenuto ieri, ne studio i meccanismi di causa – effetto, domani sarò in grado di stabilire ciò che avverrà studiando gli eventi di oggi come cause degli eventi futuri. Perciò così come in astronomia è possibile prevedere esattamente il movimento degli astri, allo stesso modo per ciò che riguarda le azioni umane, la psicologia sarà in grado di determinare i comportamenti futuri di un individuo in base alla sua condotta precedente. Questa prevedibilità non va tuttavia confusa con la fatalità: un uomo rimane assolutamente libero di agire, soltanto che le scelte che farà ricadranno inevitabilmente sulla sua storia personale e le sue azioni future. Se la psicologia si occupa della previsione delle azioni individuali, la sociologia concerne la determinazione della regolarità e prevedibilità degli eventi sociali futuri. Da Comte Mill mutua la concezione della sociologia come fisica sociale ed anche il concetto di progresso come criterio dell’evoluzione della società. Una volta determinata la legge del progresso storico sarà facile determinare tale progresso proiettato nel futuro prevedendo lo sviluppo della società futura. La posizione di Mill è diversa invece rispetto a quella di Comte per quanto riguarda la concezione dell’economia e della politica analizzata nei principi di economia politica. Egli distingue infatti tra “leggi della produzione” che obbediscono a leggi di necessità naturale, e “leggi di distribuzione” che dipendono invece dalla volontà umana. Il diritto e il costume possono modificare la distribuzione delle ricchezze. Mill infatti aspira ad una modificazione delle leggi affinché esse aspirino al maggior benessere possibile per il maggior numero di individuo e affinché esse siano utili al buon vivere. All’utilitarismo egli allora accosta l’altruismo, sostenendo che incrementare la felicità altrui sia una delle maggiori fonti di piacere per l’uomo.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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