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Il soldato senza qualità


La miglior qualità del soldato nella guerra di massa e di lunga durata è appunto l’assenza di ogni qualità: l’essere rozzo, ignorante, passivo. Solo così è possibile appieno quella trasformazione della sua personalità che lo rende capace di adattamento alla trincea e all’assalto, che fa di lui un materiale altamente manipolabile, un perfetto pezzo della macchina bellica.
Il vero soldato, il soldato medio e quindi quello che conta, quello su cui poggia l’immenso sforzo della guerra, è il soldato-massa.
Il meccanismo del soldato-massa è assai simile a quello dell’operaio-massa: si tratta di un essere spogliato delle sue qualità, espropriato della sua volontà, che ha perso la sua identità di uomo, almeno mentre lavora o mentre fa la guerra: « Il soldato cessa di essere padre, marito, cittadino, per essere solo soldato».

Tratto da L'OFFICINA DELLA GUERRA di Anna Bosetti
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