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Definizione del principio di conservazione del provvedimento amministrativo

Definizione del principio di conservazione del provvedimento amministrativo


Qualora il significato del precetto rimanga ancora indubbio, l'operatore procede alla seconda ed ultima fase del processo ermeneutico: tra i mezzi dell'interpretazione integrativa, particolare risalto assume il principio di conservazione dei valori giuridici che impone all'interprete la scelta del significato del precetto maggiormente utile tra quelli possibili.
Il principio ermeneutico si collega con il principio di economicità, sicché la scelta non dovrebbe limitarsi a ricercare e risolvere le antitesi tra utile e negativo, bensì spingersi ad individuare il significato del precetto maggiormente utile tra quelli possibili.
Non si tratta di un riesame diretto a sindacare la validità del provvedimento, né di un procedimento conservativo finalizzato a superare l'invalidità anche parziale, del medesimo. Queste strumentazioni sono estranee al processo interpretativo, il quale si svolge in questo momento integrativo, senza tradursi in alcun provvedimento di secondo grado: l'interprete si limita a scegliere tra i possibili significati attribuibili al precetto contenuto nel provvedimento, quello più conforme e puntuale per la cura dell'interesse primario perseguito dall'amm. agente.  
L'annullamento parziale è frutto di un procedimento di riesame che elimina la clausola invalida conservando il resto del provvedimento. Altro è il risultato ermeneutico che si ottiene  nell'individuare una validità parziale quando l'elemento accidentale viziato non è ritenuto necessario dall'interprete.
Tra i tanti percorribili significati l'interprete sceglierà quello più corrispondente al principio conservativo, che risulta nel contempo mezzo e fine dell'indagine interpretativa.
In presenza di una pluralità di soluzioni interpretative va privilegiata quella più conforme alla legge, cioè più aderente al diritto positivo, che nell'osservanza più armoniosa di un precetto costituzionale può fornire all'interprete un'ulteriore indice per orientare la sua scelta.
Il principio di conservazione è più che sufficiente per spiegare la scelta del significato utile, perché legittimo ed opportuno, rispetto una diversa soluzione che proclami l'invalidità del provvedimento.
Il provvedimento sarà così interpretato non perché si presume legittimo, ma perché l'interprete deve scegliere tra utile ed inutile.

ULTERIORI MEZZI ERMENEUTICI

Rimangono da esaminare i mezzi previsti, quali ulteriori elementi ermeneutici, per superare il significato ancora dubbio o oscuro del contratto. I più non ritengono applicabile all'interpretazione del provvedimento amm. l'interpretazione contro l'autore della clausola, quando essa, nel dubbio, offra un significato più favorevole al destinatario piuttosto che alla p.a. Se ne ammette però l'applicazione quando l'amm. agisce iure privatorum. La soluzione che si propone dovrebbe trovare pacifica accettazione proprio per l'interpretazione dell'accordo, tenendo peraltro possibile la sua utilizzazione anche per interpretare quei provvedimenti (sovvenzioni, concessioni..) che sono sussidiari, in quanto accedono ad una attività collaborativa tra pubblico e privato (interpretatio contra stipulatorem).
Nemmeno convincente si presenta la tesi che esclude, forse con eccessiva sicurezza, l'applicazione per il provvedimento di quelle regole finali previste dal codice per l'interpretazione del contratto, quando, nonostante tutti gli sforzi compiuti dall'interprete, il suo significato permanga ancora del tutto oscuro: è l'interpretazione integrativa del favor debitoris, che consente la soluzione meno gravosa per l'obbligato nei contratti a titolo gratuito e quella che realizza un equo contemperamento degli interessi delle parti nei contratti a titolo oneroso.
È ben vero che il provvedimento amm. non può essere certo qualificabile come negozio a tritolo oneroso, ma richiamando quanto detto per l'interpretatio contra stipulatorem, sembra che le stessa osservazioni possono essere qui riprodotte. Con una sola precisazione aggiuntiva: il principio ermeneutico riassunto sotto l'etichetta del favor debitoris rappresenta l'ultima ratio del procedimento interpretativo: viene in applicazione solo in caso di assoluta oscurità del negozio e non in caso di semplice ambiguità.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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