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Paradigmatica di corridoi e vendetta coniugata al passato


Quel corridoio è l’inversione del corridoio di casa Madison, buio all’inverosimile. Anche in casa di Fred vi è una tenda rossa, quella del finestrone della camera da letto. A questa opposizione isotopica tra i due corridoi, s’aggiunge la risonanza paradigmatica di un terzo che appare alla fine del film (seq. 45b). Si tratta del corridoio del Lost Highway Hotel, dove vediamo Fred, risostituitosi a Pete, prendere la stanza 25 per controllare sua moglie; egli sa perfettamente che nella stanza contigua (26) c’è la moglie che lo tradisce con Dick Laurent. Quello di Pete e quello di Fred sono lo stesso corridoio, con le stesse camere: se il primo ha il coraggio di aprire la porta 26, scoprendo il sesso commerciato e la carne disappropriata (visione, per lui, pressoché insostenibile), è proprio perché si trova all’inizio di un percorso di scoperta sulla vera identità di Alice; per contro, Fred (conoscendo evidentemente il teatro usuale di questo meretricio) non entra durante lo svolgimento del tradimento perché non ha il coraggio di vedere (o perché in fondo Alice è già una Renée estinta). Fred interviene solo ex post (a sesso consumato) per prelevare Laurent e portarlo altrove con l’obiettivo di ucciderlo.
Nel secondo copione (“vendetta del passato”), quello dove Fred mette in scena Pete al suo posto, la donna (Alice) è il simulacro dei film che Renée interpretava. Alice rientra infine nella baracca del deserto (kit delle macchinazioni), e vi scompare. L’amata è irrecuperabile, il suo destino è già stato deciso; mentre è sulle teste di Andy e di Dick Laurent che la vendetta si esercita, la prima con l’aiuto della stessa Alice, la seconda per tramite diretto dell’“angelo” Mystery Man.

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