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Definizione di sentenza invalida e ingiusta


Invero, la sentenza può essere quali­ficata come invalida, e ciò per violazione delle norme che presiedono alla for­mazione degli atti del processo o per violazione delle norme che presiedono di­rettamente alla formazione della sentenza stessa.
Inoltre essa può essere qualifi­cata come ingiusta, e ciò per violazione delle norme che presiedono al suo con­tenuto, ossia al giudizio.
La sen­tenza è, quindi, lontana dal negozio, il quale, per un verso, può essere qualificato solo da norme che riguardano direttamente la sua formazione e, per altro verso, non può essere certamente qualificato da norme sul giudizio, in quanto in esso non vi    è accertamento (anche il cd. contratto di accertamento non svolge, tecnicamente, alcuna funzione dichiarativa, caratterizzandosi esso, pur sempre, solo come fonte di un nuovo rapporto sostan­ziale).
Quello appena descritto è il "modo giurisdizionale" di risoluzione delle con­troversie, modo che, quindi, ha precise caratteristiche funzionali e strutturali.
La tutela dichiarativa è caratterizzata dal fatto che la lite sull'esistenza e/o il modo di essere di un diritto soggettivo si risolve nel detto modo, quindi attraverso un'attività che ha i descritti requisiti funzionali e strutturali.
Una simile attività, se, nell'attuale ordinamento, può e deve essere svolta dai giudici dello Stato, tuttavia può essere svolta anche da giudici privati.

Tratto da PROCEDURA CIVILE di Beatrice Cruccolini
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