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Valori e principi su cui basare l'educazione al nido


I bambini nascono con un patrimonio genetico proprio e con distinte predisposizioni e personalità. Tuttavia crediamo comunque che quello che succede loro dopo la nascita sia ben più significativo per determinare che tipo di persone diventeranno. Questa convinzione comporta una notevole responsabilità per coloro che li accudiscono negli anni più importanti della loro formazione.

La maggior parte dei libri sullo sviluppo del bambino parte dai filosofi de XVIII secolo, Rousseau e Locke. Il primo credeva che i bambini dovessero godere della massima libertà per far sbocciare e crescere le loro abilità naturali e la loro creatività; il secondo sosteneva che la mente di un fanciullo fosse una tabula rasa, uno schermo bianco sul quale si scrive tutto ciò che i bambino impara.
In un certo senso noi siamo inclini alle teorie roussoniane. Ad esempi pensiamo che uno dei compiti più importanti di un adulto che si prende cura di un bambino piccolo sia quello di farlo sentire felice per la maggior part del tempo possibile. D’altra parte non pensiamo affatto che la libertà illimitata sia la chiave per la felicità e lo sviluppo ottimale. Gli adulti hanno un ruolo basilare nella formazione del comportamento dei bambini, ma essi possono decidere di svolgerlo assumendo un atteggiamento autoritario oppure di cooperazione, attraverso un comando o una negoziazione. Esistono prove schiaccianti che il secondo atteggiamento è di gran lunga il più efficace e genera meno conflitti e sofferenze.
 
Il gioco deve essere considerato estremamente importante da chi si prende cura di un bambino. Le lunghe ore che i bambini passano negli asili devono essere occupate. I bambini annoiati sono irritabili e tristi. Migliore sarà la qualità delle opportunità di gioco loro offerte, più piacevole sarà l’esperienza vissuta sia per gli adulti che per i bambini.

Un certo numero di relazioni di ricerca dimostrano che l’elevato turnover del personale determina numerosi cambiamenti delle persone che si occupano di un bambino e un basso livello di interazione adulto-bambino. I bambini inclusi nei programmi dei nidi con educatrici più premurose hanno un migliore sviluppo cognitivo e linguistico e hanno una migliore qualità sociale. I bambini piccoli iniziano a comunicare con un linguaggio peculiare o gesti apparentemente senza significato, se la persona che se ne occupa non li conosce molto bene.

I genitori sono le persone più importanti nella vita dei loro figli, un fatto che sia le scuole che gli asili nido hanno riconosciuto con molta lentezza.
La cosa importante è assicurare la miglior comunicazione e comprensione possibile tra le educatrici del nido e coloro che comunque provvederanno a fornirgli la parte maggiore delle cure.  Il termine “genitore” in realtà significa nove volte su dieci “madre”. I professionisti dell’infanzia devono riconoscersi una certa responsabilità negli ultimi anni nell’aver rafforzato il concetto che è la madre a detenere un ruolo primario nelle cure del bambino. Comunque bisogna riconoscere che il desiderio di includere gli uomini nel mondo della prima infanzia riflette un valore che la maggior parte degli autori specialisti condivide.

Tratto da BAMBINI DA ZERO A TRE ANNI di Anna Bosetti
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