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Cultura di sè e arte dell'esistenza in Grecia antica



Primi secoli d.C.: non si tratta di proibizioni, ma di prestare attenzione a se stessi. Ciò è legato all’indebolimento del quadro politico-sociale. Si valorizza comunque l’individuo senza sacrificare i rapporti. L’oggetto di conoscenza siamo noi stessi. l’austerità sessuale che emerge e’ solo legata allo sviluppo di tale cultura di se’. Idea che ci si debba dedicare a se’ = socratica ma anche antica. Cultura di sè e arte dell’esistenza, si sviluppano in Grecia. la cura di sè si sviluppa in pratiche e procedure, soprattutto nei primi due secoli dell'età imperiale: platonici (coltivare l’anima),  Epicuro (meneceo e il filosofare), Seneca, Zenone ecc. E' un esercizio per tutti, epimeleia eauthou, ma e’ un lavoro e richiede tempo e diversi tipi di pratiche. E' una pratica sociale spesso fatta in strutture e sotto la direzione di un direttore o di un amico.
Cura e pratica medica (morale e medicina) = concetto di pathos legato ai moti di anima e corpo. Schema nosografico e rapporti corpo-anima. Se stessi come malati. Conoscenza di sè: si sviluppa un'arte della conoscenza di sè, fatta di esercizi di astinenza, esami di coscienza (ispezioni), controllo delle rappresentazioni (diakrisis). Obiettivo è la conversio ad se, il ritorno a sè in cui si è padroni di se stessi e si gode un piacere puro e non dipendente dall’esterno. Differenza voluptas-piacere.

Tratto da "LA CURA DI SÉ" DI FOUCAULT di Dario Gemini
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