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Holderlin e Hegel sulla religione



Ognuno dovrebbe avere una visione poetica del proprio Dio. Religione e poesia sono fratelli. Ogni religione per essenza è poetica. La lettura mitica è una visione universalistica della poesia, che ha a fondamento il mito. Differenze tra Holderlin ed Hegel nell’intendere il fenomeno religioso cristiano (Holderlin vorrebbe ambientare la figura tragica di Cristo nel mondo della classicità) e il suo rapporto con le mitopoietiche antiche. Hegel ritiene che lo sviluppo delle categorie religiose e l’effetto sociale prodotto da esse possan meglio maturare nelle convinzioni cristiane che nelle religioni antiche. Ma Holderlin vuole pensare assieme Empedocle e Cristo, Ercole e Giovanni. Ciò che accomuna le visioni religiose sarebbe coappartenente alla loro originaria essenza. La poesia è il momento veritativo della narrazione religiosa. I 2 comunque non son mai stati in grecia. Holderlin ha un approccio antidogmatico alla religione. Hegel invece vuole spiegare filosoficamente i dogmi cristiani, dando spessore razionale a fragili credenze religiose. E che lo stato si accordi con la Chiesa. Tra fede e sapere non può esserci contraddizione, dirà il maturo Hegel. Nelle riflessioni dei 2 a Francoforte il più presente è Giovanni.

Tratto da HOLDERLIN di Dario Gemini
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