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Definizione di 'histor' nell'idea delle "Storie"



L'operazione storiografica rompe qui con l'epopea ritagliando un nuovo spazio di parole che ha per nome historie. E le affermazioni dei dotti persiani? Le loro storie sono piuttosto banali, e i grandi racconti paiono mutarsi in storielline. Historie, tradotto di solito con inchiesta, ha un campo semantico che rinvia all'epopea. Etimologicamente, secondo Benveniste, histor rimanda al testimone in quanto sa, ma anzitutto in quanto ha visto (giuramento di agamennone: Isto Zeus = che zeus sia testimone!). L'histor sarebbe dunque un occhio e historia una faccenda d'occhi. Episodio con agamennone > histor come giudice. In una scena sullo scudo di achille forgiato da efesto, 2 uomini fanno appello a un histor. Un testimone? no. È un giudice. Ma come si passa dal senso di testimone a quello di giudice?  Da quello di chi ha visto a quello di chi mette fine a un contesa senza nulla vedere? Benveniste dice che per noi il giudice non è testimone. Histor ci si qualifica al termine di un processo di parole, formulando la sentenza più conforme e mettendo fine alla disputa con la parola. Historie non è solo un'operazione che dal vedere estrae un sapere, ma un procedura del linguaggio che spesso arriva a far vedere. L'histor è un maestro della parola. Ma mentre agamennone è histor in quanto re, Erodoto può accreditarsi solo di se stesso. Nominandosi, lo storico si dice assente dalla storia, ma con il pronome dimostrativo hede dice che qui e ora darà il suo racconto.

Tratto da ERODOTO, IL PADRE DELLA STORIA? di Dario Gemini
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