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La funzione dell'istruzione secondo una visione termostatica

La funzione dell'istruzione è sempre quella di offrire una controargomentazione, il rovescio della medaglia. Il suo scopo è rendere manifeste le tendenze prevalenti in una cultura e di contrastarle, poi, mediante l'impiego di una filosofia dell'educazione. L'ecologo non è un utopista, un ideologo, un dogmatico. E' piuttosto un medico, un navigatore, un timoniere che ha l'unico compito di correggere gli squilibri. La nostra cultura sta esagerando nel cambiamento. Cambiamenti eccessivi hanno l'effetto di rendere inutili le istituzioni sociali e gli individui perennemente inadatti a vivere. Il problema da risolvere, ora è quello della conservazione, non quello dello sviluppo. Sappiamo benissimo come cambiare, ma abbiamo perso l'arte del conservare. Senza una controargomentazione al cambiamento, possiamo venir spazzati via. E' necessario affidarsi al nostro sistema educativo, quasi l'unica organizzazione che non ha investito molto interesse nel cambiamento. La funzione conservatrice della scuola è dannosa secondo una visione termostatica; tuttavia in una cultura di elevata motilità e scarsa considerazione per il proprio passato, diviene un servizio essenziale. - La scuola rimane l'unico dei mass-media capace di proporre ciò che nella cultura non accade. La concezione termostatica è un'idea che ha radici profonde, ha almeno 23 secoli, nasce con Platone ed alcune delle nostre migliori e peggiori menti l'hanno abbracciata. Fra le migliori c'è David Riesman2, che ha preferito chiamarla teoria controciclica dell'educazione e ha identificato, in un'intera vita di lavoro, alcune delle tendenze più potenti della nostra cultura, sostenendo che i programmi educativi dovrebbero servire a controbilanciare le correnti prevalenti: dove una cultura va accentuando l'autonomia e un'individualità aggressiva, l'educazione dovrebbe accentuare cooperazione e coesione sociale. Che così pochi gli abbiano prestato la dovuta attenzione, è probabilmente dovuto – secondo Postman – alla calma precisione delle sue analisi: troppi sembrano inclini ad ascoltare più i parlatori chiassosi di quelli chiari. Lawrence Cremlin si dichiarava contrario alla teoria controciclica di Riesman, lamentando che ogni teoria termostatica corre il rischio di opporre tutto indiscriminatamente. Effettivamente, l'istruzione non può offrire una visione controbilanciante su tutto.  Questo perché: 

– nessuna società lo permetterebbe; 

– non ogni tendenza richiede di essere contrastata; 

– le scuole non sarebbero in grado di assumersi un compito così gravoso. 

La visione termostatica dell'istruzione non va in alcun modo confusa con la visione utopistica dell'educazione. 
 
Tre domande vanno poste: 
1) quali tendenze culturali specifiche, se lasciate incontrollate, sono dannose per la gioventù? 
2) fino a che punto l'istruzione formale è adeguata ad occuparsi di tendenze del genere? 
3) in che modo l'istruzione può opporsi costruttivamente per orientare queste tendenze? 

Tratto da ECOLOGIA DEI MEDIA di Giada Pierallini
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