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Greci per mare in età arcaica



Nell'età arcaica greca la mobilità orizzontale è notevole. L'odissea non a caso è un poema del viaggio. Furono frequenti gli scambi tra popoli. Dopo essersi insediati in alcune aree della penisola anatolica, i Greci nell'eta arcaica diedero vita a circa 150 poleis sparse in tutto il mediterraneo, 1/3 in Italia meridionale o Sicilia, altre sulle coste francesi e africane o sulla costa settentrionale dell'Egeo, e moltissime su bosforo e mar nero. Ciò è stato spesso chiamato colonizzazione, ma qui consideriamo che si parla di poleis indpendenti (apoikiai = lontane dalla patria), che con la madrepatria avevan solo legami di tipo religioso - cultuale. Cause? La necessità, si pensa. Molti cittadini rischiavano di restare senza terra, o dovevano allontanarsi perchè sconfitti nelle lotte interne all'aristocrazia. Un modello di spedizione coloniale ideale? Al comando vi è l'ecista, quasi sempre aristocratico, la cui permanenza in patria si è fatta difficile per vari motivi. Dopo la morte sarà oggetto di culto. Gli uomini dell' impresa sono di solito 2-300, stipati in 2-3 navi. Le donne vengono reperite in loco, anche con la violenza. Il mediterraneo è conosciuto, e di solito il capo spedizione sa dove dirigersi. 3 requisiti del sito: facile all'attracco, ben difendibile e non privo di acqua.  1° atto di fondazione è il tributo agli dei, poi si distribuisono lotti di terreno in parti uguali a ciascuno. Punto cruciale è anche il rapporto con gli indigeni, che a volte diventava di amicizia.

Tratto da STORIA GRECA di Dario Gemini
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