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Il conflitto all’interno dei gruppi


Il conflitto costituisce una realtà sempre possibile nei gruppi e può sortire esiti diversi: può avere conseguenze negative sia per i singoli membri sia per l’intero gruppo, quali ostilità interpersonali, prestazioni scarse e disintegrazione del gruppo, ma può avere anche conseguenze positive, quali l’incremento della creatività nella soluzione dei problemi e soluzioni unificanti.
L'interdipendenza dei membri di un gruppo può essere distinta in interdipendenza del compito e del destino (Lewin); il gruppo è quindi interdipendente riguardo alle informazioni e ai risultati ed entrambi i tipi possono produrre conflitti.
I conflitti relativi all'interdipendenza dell’informazione si attivano con la comparsa di opinioni divergenti tra i membri su questioni rilevanti (discussioni accese ,difesa proprie opinioni) e possono essere sottesi da motivazioni competitive o cooperative.
Quelli relativi all'interdipendenza dei risultati si attivano quando si produce una relativa incompatibilità tra gli scopi e gli interessi dei membri.
Solitamente il conflitto è considerato una minaccia (per gli obiettivi, la produttività, il morale) e per questo spesso si sceglie di evitarlo anche se ciò (costante repressione dell'antagonismo) può portare al collasso del gruppo.

Tratto da I GRUPPI SOCIALI di Alessio Bellato
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