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L'impresa Giapponese, il concetto di azienda comunità


Gestione delle risorse umane nella Lean production : Come l’impresa giapponese riesce ad assimilare e motivare la forza lavoro, rendendo più produttiva ed efficiente l’impresa?
Le imprese Giapponesi sono molto diverse dalle nostre, , li c’è il concetto di azienda comunità.
Le regole sono poche e implicite (non contenute in regolamenti aziendali), prima di tutto decentramento  delle responsabilità del processo di produzione, i dirigenti si spostano dagli uffici alle officine, Poi c’è il fattore lavoro a tempo indeterminato, l’impiego a vita e la sua sicurezza (che oggi avviene di meno anche li , specie per le donne e per le piccole imprese). Questo fa si che un lavoratore si senta membro di quella impresa, che sarà come la sua seconda casa o famiglia, ergo si sviluppa un sentimento di appartenenza.
Dovendo inoltre restare in quell’impresa a vita, succede che si verifica la ricerca da sempre delle imprese, ovvero il fine dell’impresa va a coincidere con quello del lavoratore.
Anche la fase del reclutamento risulta fondamentale, i lavoratori vengono selezionati direttamente dalle scuole e università, scelti tra i migliori, i quali verranno sottoposti a periodi di formazione continua per tutta la vita lavorativa, in modo da renderli preparati per piu mansioni, aumentando cosi la qualità e efficienza della forza lavoro.
La struttura della retribuzione inoltre è molto più flessibile e individualizzata che nelle imprese occidentali, legata all’anzianità e al merito , e formata anche da una parte di welfare, che comprende servizi assicurativi indennità ecc.
Le promozioni la gerarchia e la reputazione di merito, costituiscono, insieme all’impiego a vita,e ad un determinata struttura retributiva, quell’insieme di regole implicite della gestione del personale.
Nei primi anni sicuramente gioca un ruolo fondamentale l’anzianità, col trascorre re degli anni invece subentra il merito. La gerarchia di merito e il ruolo della reputazione sono gli incentivi più motivanti, che si basano non solo su qualità individuali , ma anche su apporto a lavoro altrui quindi reciprocità.
Il sindacato fa da nodo alle regole implicite che esistono tra lavoro e azienda, stabilisce le linee generali dei salari e discute con l’impresa del futuro della stessa e delle strategie aziendali, infatti il sindacato è parte integrante dell’azienda nella lean production, molti leader e supervisori sono fanno parte del sindacato.
Nelle esperienze occidentali , specie la statunitense, ci si è concentrati anke sulle risorse umane , ma con modi diversi, senza struttura integrata con i sindacati o impresa comunità, o tempo indeterminato, anzi, ci si è concentrati sul lavoro di gruppo sulla comunicazione diretta, sugli incentivi individuali e collettivi di breve periodo.
Teorie sulla lean production : studiosi che la giudicano positiva, studiosi invece che la giudicano negativamente e come una continuazione del taylorismo, il just time come fattore di stress lavorativo , quantità di lavoro in più da svolgere, e leggera ma futura scomparsa del sindacato.
La nuova organizzazione, lamentano, è in grado di offrire maggiore produttività ma non maggiori salari e maggiore sicurezza.
L’evoluzione del dibattito sulla teoria si esaurisce con la conclusione, che al momento è il miglior modo di produzione la lean production, ma che la sua riuscita dipende dal sapersi adattare ai vari contesti territoriali ,nazionali, infatti non esiste una lean production migliore, ma tanti tipi a seconda dell’ambiente.

Tratto da SOCIOLOGIA DEL LAVORO di Antonio Grisolia
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