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La vividezza della comunicazione


Un messaggio vivido è:
Emotivamente interessante: smuove i nostri sentimenti.
Concreto e immaginifico.
Immediato: discute questioni che ci riguardano personalmente.
I messaggi vividi sono più persuasivi di quelli meno interessanti e più scialbi, ma solo a certe condizioni.
Un messaggio vivido influenza le risposte cognitive in almeno 4 modi:
Un’informazione presentata in maniera vivace cattura l’attenzione, aiuta la comunicazione ad emergere nell’ambiente denso di messaggi.
La vividezza può rendere l’informazione più concreta e personale (potere degli argomenti autogenerati)
Il messaggio vivace ed efficace fa convergere e concentrare il nostro pensiero sulle questioni e gli argomenti che il comunicatore ritiene più importanti.
Una presentazione vivida può rendere il materiale più facile da memorizzare.
Purtroppo la vividezza dell’informazione talvolta può non essere convincente e fallire in modo alquanto sensazionale.
I discorsi di Reagan persuadevano creando immagini visive, e coinvolgendo la gente in una narrazione spettacolarizzata della vita americana.
Appelli vividi si ritrovano in ambiti quanto mai diversi. I programmi televisivi del sabato mattina sono infarciti di spot rivolti ai bambini, ricchi di immagini d’effetto in cui compaiono giocattoli che sembrano muoversi da soli.
Il ricorso alla drammatizzazione è utile anche per l’accusa, in questo caso l’accusatore ha bisogno di dipingere un quadro vivido e compassionevole della vittima del delitto anziché del suo perpetratore.
Alcuni studiosi della comunicazione ritengono che il sentimento antibellico durante la guerra del Vietnam – la prima guerra trasmessa in televisione – sia stato dovuto in parte al flusso continuo di immagini di guerra sugli schermi televisivi del Paese. I militari americani fecero di tutto per limitare l’afflusso di immagini troppo intense della prima guerra del Golfo e di quella del Kosovo sugli apparecchi televisivi americani. Quando la Cnn mise in onda dei filmati girati da Peter Arnett che documentavano i danni causati dai bombardamenti americani ai civili iracheni ci furono reazioni di protesta da parte dei cittadini americani.

Tratto da L'ETÀ DELLA PROPAGANDA di Alessio Bellato
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