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La moneta e i suoi sostitutivi nel sistema keynesiano. La trappola della liquidità

Keynes sofferma la sua attenzione sulla moneta e sui titoli di credito e spiega che la funzione della preferenza per la liquidità è molto elastica rispetto al tasso di interesse. Infatti Keynes sostiene che al variare del tasso di interesse gli individui sono disposti a sostituire con titoli di credito la moneta liquida e non con beni reali.
I sostituti della moneta sono i depositi in conto corrente presso la banche, i depositi a risparmio, le cambiali, i BOT, etc. e possono essere scambiati dal risparmiatore in base alla loro convenienza.
La liquidità di questi beni non è altro che la maggiore o minore facilità che si ha di venderli rapidamente e senza rischi di perdite, ossia di convertirli in moneta in poco tempo e a un prezzo poco soggetto a fluttuazioni.
Queste attività finanziarie possono essere ordinate in base alla liquidità partendo dall'attività liquida in assoluto che è la moneta per i titoli a breve, considerando i titoli meno rischiosi e via via più a lungo termine, i titoli più rischiosi.
Nel caso in cui le autorità monetarie dovessero vendere più  titoli del debito pubblico, ciò ridurrebbe l'offerta di moneta, aumentando il tasso di interesse e i risparmiatori sarebbero disposti a cedere moneta per acquistare titoli.
Ma l'effetto della variazione dell'offerta di moneta diminuisce di ampiezza man mano che si passa dai titoli più liquidi a quelli meno liquidi.
Keynes sostiene che moneta e titoli di credito sono stretti sostituti. Questo fa sì che la curva della preferenza per la liquidità sia molto elastica e le variazioni della domanda e l'offerta di moneta hanno scarsa influenza sul tasso d'interesse.
Analizziamo il caso in cui la domanda di moneta diventa sempre più elastica (infinitamente) al diminuire di r fino a diventare orizzontale ed a quel punto anche le variazioni dell'offerta di moneta sono inefficaci.
Questo fenomeno è chiamato trappola della liquidità, perchè si crea una trappola dell'offerta di moneta, in quanto un suo aumento non ha nessun effetto sul saggio d'interesse, quindi una politica monetaria di aumento dello stock di moneta risulta del tutto inefficace sugli investimenti e sul reddito.
E la moneta ed i titoli di credito sono perfetti sostituti, cioè tanto simili tra loro che basta un piccolo aumento del prezzo, per indurre una forte variazione. Quindi r può provocare una forte sostituzione di moneta coi titoli.
Secondo Keynes per bassi tassi di interesse la moneta tende a diventare infinitamente elastica.

Tratto da ECONOMIA POLITICA di Vera Albanese
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