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L'educazione antica come perfezione morale


IL MODELLO VIRTUOSO DELL'EDUCAZIONE LIBERALE. L'educazione antica si pone come fine privilegiato la guida vero la perfezione morale, l'aretè dei greci e la virtus dei romani. Se è vero che l'essere umano si distingue dall'animale per essere dotato di ragione, è altresì vero che la ragione è soggetta ad evoluzione: dall'impulsività dell'infanzia si passa al giudizio dell'adulto; l'azione educativa mira proprio a incanalare correttamente questo passaggio fino alla perfezione morale. Obiettivo ineludibile del processo educativo liberale è il creare le condizioni perché venga rafforzato lo stato di privilegio conferito dalla dignità naturale: solo chi è nato libero potrà mantenere, e perfezionare attraverso l'educazione, questo stato di grazia. Si elabora così il modello dell'educazione liberale. L'educazione antica ruota intorno ai seguenti corollari:
- la cultura viene trasmessa al bambino da tutta la società, attraverso i membri della famiglia e dal mondo esterno
- l'istituzione di una scuola presuppone sempre l'acquisizione pregressa di un bagaglio culturale da cui essa possa attingere materia di insegnamento, ed essa può far fronte solo a determinati ambiti di trasmissione di saperi e valori
- la scuola e la famiglia si fanno portavoce e veicolo di una cultura rigidamente improntata au principi etico – politici nella quale via via si realizzano, e inoltre di una esperienza intesa come correlazione fra campi di sapere e tipi di normatività.
In questo contesto si intende per cultura il complesso di ciò che viene appreso dall'individuo sin dalla primissima infanzia e trasmessogli, fin dalla nascita, dall'ambiente in cui vive e cresce. Per istruzione si intende l'insieme di ciò che il bambino, poi il ragazzo e il giovane, apprendono per mezzo di un organismo, pubblico o privato, con il preciso scopo di trasmettergli un sapere preordinato e programmato in vista di una determinata finalità.
Sulla base di queste affermazioni possiamo individuare una differenza interessantre tra mondo greco e romano. In Grecia fu la cultura stessa a determinare i presupposti di una istruzione organizzata e a indicarne la necessità. A Roma, a contatto con la Grecia ecclesiastica, si trova di fronte a una realtà con modelli scolastici ben definiti e in tempi più brevi rispetto a quella, e sul modello di quella organizza la trasmissione della propria cultura. In Grecia, inoltre, la nascita della scuola è un evento quasi inevitabile; a Roma l'istituzione della scuola è deliberata.
In Grecia l'insegnamento scolastico è già pacifico intorno al V sec. a.C. mentre a Roma non prima del III – II sec. a.C. e proprio all'epoca degli Scipioni si accende il dibattito educativo circa il mantenimento del modello pedagogico catoniano o la scelta di quello greco, paideutico ed efebico. Nei primi decenni del II sec. a.C. si accresce la domanda di istruzione e si amplia la necessità di impossessarsi delle tecniche elementari per leggere e scrivere; è questo il periodo che fa da spartiacque tra oralità e alfabetismo, tra oralità e scrittura come sistema privilegiato di comunicazione.

Tratto da STORIA DELLA PEDAGOGIA di Gherardo Fabretti
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